#207 - 1 dicembre 2017
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Humour (non sempre) per riflettere

Tempi...Moderni?

Anticipi

di Giuseppe Sanchioni

No, tranquilli, già sento i mugugni. Non illudetevi né disperatevi, non voglio parlare delle pensioni e delle varie possibilità di andarci prima del tempo. Voglio parlare di un problema molto più grave se mai possibile, cioè della precisione.
Pare infatti che martedì 14 novembre scorso il treno Minami – Nagareyama in Giappone, forse per un errore del personale, sia partito alle 9:44:20 invece che alle 9:44:40. E per questo motivo la compagnia ferroviaria nipponica si è dovuta scusare pubblicamente.
Si, avete capito bene: è partito con 20 secondi di anticipo. Che sarebbe come dire che in Giappone gli orari di partenza dei treni vengono dati al secondo. E quelli di arrivo? Chissà.
È difficile commentare l’accaduto. Ma proviamoci lo stesso.
Che la precisione non sia di questo mondo, si sa. Paese che vai usanze che trovi, anche questo si sa. Però è curioso che in due paesi dello stesso emisfero boreale terrestre succedano cose così singolari. Da noi, tra scioperi, guasti e ritardate preparazioni non si sa neanche se il treno riesce a partire in giornata mentre da loro non solo i treni partono ma per giunta osano partire in anticipo!
Però questo vuol dire anche che in Giappone ogni persona che prende il treno deve essere dotata obbligatoriamente di un orologio atomico, di quelli che sbagliano un secondo ogni passaggio della cometa, sopportando quindi anche i relativi costi.
Devo dire però che preferisco il nostro sano pressappochismo nel determinare gli orari. Perché è anche una questione di galateo. Da noi se hai un appuntamento alle 9 e arrivi prima delle 10 passi da maleducato. Perché sei arrivato così presto? Mi vuoi forse mettere fretta? Vuoi dimostrare di essere puntuale ed io no? E poi, diciamo la verità, avere orologi così precisi non è da noi. Mesi fa comprai una sveglia di quelle radio controllate. Forse perché l’ho comprata a Roma, dopo aver inserito le pile nuove la lasciai sull’orario che si era impostato da solo: ci mise circa mezz’ora prima di autoregolarsi e segnare la data e l’orario esatti… Se andate in giro per Roma in tempi non sospetti, cioè quando non ci sono i cambi ora solare / ora legale vi accorgerete che non ci sono due orologi stradali che segnano la stessa ora, figuriamoci i minuti o i secondi, che neanche hanno la lancetta!
Il mondo non sa dove va ma lo fa troppo in fretta. Torniamo ad usare quella bella meridiana che sta in terra davanti a Montecitorio. Almeno quando saremo in ritardo potremo dire che purtroppo era nuvolo.

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