#207 - 1 dicembre 2017
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Fotografia

Spazio Kromìa - Napoli

Far Away From The Eyes

Personale dell’artista Salvatore Castaldo - 2.12.2017 - 2.2.2018

di Federica Fasciolo

In mostra, quindici opere fotografiche di medio formato in bianco e nero dalla più recente ricerca dell’autore.
In continui slittamenti e riconoscimenti di senso, immagini di sculture divengono entità emozionali e verità riposte, in un allestimento a griglia che potenzia arditi tagli compositivi, accostamenti illuminanti e ritmica chiaroscurale.

Far Away From The EyesFar Away From The Eyes

Dal testo critico di Diana Gianquitto (curatrice della mostra, con la direzione artistica di Donatella Saccani): «Fotosofia. Ectoplasmi di luce nell’ombra, apparizioni galleggianti dal fondo. Lucidità inaspettata, rivelatrice. Indefinitezza sommessa di sfumati, pittorici come sussurri. Il vedere fotografico di Salvatore Castaldo è conoscere. Sospeso tra brume sfocate che occultano il pedissequo dischiarando il senso emotivo, e inattesi tagli e dettagli arditi, abbacinanti come illuminazioni. (…) In particolare, per il fotografo l’obiettivo è risveglio, capacità di andare oltre la visione, oltre la mera registrazione meccanica del reale, e verso piuttosto il valore che lo stesso Valery tributava all’emergere lento dell’immagine dal negativo fotografico, che diviene quasi alter egodell’affiorare della memoria e della coscienza, fino a tangere la funzione rivelatrice dei lati riposti del reale che il poeta francese attribuiva alla letteratura. Fotografia e letteratura".

Far Away From The Eyes

"Castaldo inizia a fotografare, da scrittore, quando sente di aver bisogno di altra grammatica e dinamica espressiva. Gli sfrangiamenti di luce e di ombra, le improvvise illuminazioni, il filtro della lente che interdice eppure disvela il contatto diretto con la natura divengono il suo nuovo tessuto linguistico: ulteriore dimensione per parole che chiedono di uscire sotto forma di visioni. Semplici, ma potenti. ‘Ogni visionarietà è semplice’ (cit. S.Castaldo), scivola dalle parole degli occhi dell’artista, e trasforma ciascuna rivelazione in un’estasi, lontana da ogni onanismo. (…) Visi, sguardi, epidermidi intensamente teatrali, come quelli di marmo e bronzo nelle opere di Castaldo, per il quale in esse ‘ciò a cui si assiste è una tragedia greca’ (…). Scritture e teatri di luce e sofia fotografica, in una partitura di bianchi e neri potenziante rimbalzi e rimbombi interiori e sostenuta secondo una modulazione perpetua attorno a paradossi visivi e sensoriali, etica della bellezza ed emulsione energetica dal mondo. Far away from the eyes, sulla strada della poesia».

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