#207 - 1 dicembre 2017
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte di martedi 31 dicembre quando lascerà il posto al n° 359 - mercoledi 1° dicembre 2025 - CORDIALI AUGURI DI BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
turismo tempo libero

"2017 - Anno internazionale del Turismo sostenibile per lo sviluppo

Conoscerla per un uso corretto

bicicletta da leggere

La bicicletta, una passione viscerale per Guerrini!
Nato nel 1845, il Guerrini scoprì la bicicletta in età matura, ma ne fu contagiato come un adolescente e gli ispirò pagine di puro divertimento, nelle quali spesso si annidava lo scherzo.
“Diventai modesto ma appassionato ciclista per amor paterno.
“Così, salito in bicicletta per istinto di dovere e per impulso d’affetto [verso il figlio], ora me ne sono innamorato con passione. Non c’è arte al mondo che possa esprimere il piacere, direi quasi la voluttà, della vita libera, piena, goduta all’aperto, nelle promesse dell’alba, nel trionfo dei meriggi, nella pace dei tramonti, correndo allegri, faticando concordi, sani, contenti.
“Mettetevelo in mente voi che vi guardate la lingua, vi tastate il polso, seccate il medico e ingrassate il farmacista. Andate in bicicletta coi figli e dopo un mese digerirete le cipolle crude. Ve lo dico io.
“… Mi induco a riunire in questo volumetto vari scritti di argomento ciclistico, pubblicati già quasi tutti nel giornale milanese ‘La bicicletta’, ora ‘Corriere dello Sport’. “Se queste pagine valessero a convertire uno solo alla bicicletta, od almeno a rendergli meno antipatico questo dilettoso esercizio che conferisce forza, allegria e salute a chi lo pratica, sarei soddisfatto e mi riterrei troppo ricompensato per l’operetta minima che offro ai lettori.â€

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Un racconto che è come un faro, uno scquarcio di luce, un desiderio finalmente espresso...
Esuberante e indipendente, Wadjda ha un desiderio: avere una bicicletta per poter correre e gareggiare con il suo amico Abdullah. Ma Wadjda vive a Riad, e in Arabia Saudita è considerato non appropriato che una ragazza giochi con un maschio. Figuriamoci andare in bicicletta!
Quando però Wadjda adocchia la bici dei suoi sogni, decide che deve essere sua a tutti i costi. Così comincia a racimolare i soldi che le servono vendendo braccialetti e compilation di musica occidentale alle sue compagne di scuola. Ma anche questo è proibito e, colta in flagrante, dovrà pensare a un altro stratagemma per evitare l'espulsione ed esaudire il suo desiderio di libertà.

La bicicletta è libertà: va ovunque, non inquina, ci fa risparmiare, è salutare e rende felici.
Allora perchè non la usiamo tutti?
Per superare qualsiasi pregiudizio basta scoprire la dueruote e gli accessori giusti, che tu sia una mamma, un pendolare, un manager, un pigrone... Un viaggio tra 25 divertenti identikit per trovare il mezzo adatto alle tue esigenze.
Un capitolo è dedicato al progetto I bike 2 work, in bicicletta al lavoro, che si concentra su una mobilità nuova per gli spostamenti quotidiani.

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Un motociclista convinto si trasferisce da Roma a Milano e si converte alla bicicletta.
Partendo dalla propria esperienza e dalle due metropoli messe a confronto nei loro vizi e virtù sulla mobilità, Federico Del Prete ci insegna ad affrancarci dall'uso compulsivo della macchina, abbracciando in modo liberatorio e costruttivo la mobilità ciclistica; spiega come liberarsi definitivamente delle spese per l'automobile investendo in una bicicletta solida ed efficiente; con un linguaggio caustico e dissacrante, mette in evidenza le anomalie di comportamento che regolano la mobilità individuale di base nelle grandi città.
Non soltanto attraverso dati statistici e prove scientifiche, ma anche dando voce a dialoghi e ad aneddoti raccolti sia dall'esperienza dell'autore sia dalla cronaca, questo libro dimostra come l'uso indiscriminato della viabilità a motore non sia più sostenibile e appartenga a un mondo già vecchio.
È ora di cambiare.

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