#206 - 18 novembre 2017
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterŕ  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerŕ  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puň durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni piů importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma piů potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltŕ  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensě nella capacitŕ  di assistere, accogliere, curare i piů deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltŕ  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositŕ, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Televisione

Televisione: croce e delizia

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frammenti semiseri di cronaca televisiva

di Luigi Capano

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Hello boys!/ traversando tutto l'Illinois/ valicammo il Tennessee/ senza scalo fino a qui/ è arrivato il da-da-umpa/ da-da-umpa/ da-da-umpa/ da-da-umpa…
Introdotte dalle storiche sequenze di Studio Uno, l’antesignano degli spettacoli di intrattenimento – siamo nei primi anni ’60 – e dalla celebre canzonetta scritta da Dino Verde e da Bruno Canfora, le gemelle Alice ed Ellen Kessler, inarrivabili, algide, seduttive icone degli albori della televisione, si raccontano- ottantenni - a Sabato Italiano , la nuova trasmissione condotta su RAIUno da Eleonora Daniele, che già abbiamo conosciuto come drammatica cronista della ormai collaudata Storie Italiane.

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Dotate di non comune ironia le Kessler riescono piĂą volte a strappare un sorriso lumeggiando la loro lunga vita artistica.
Soltanto, appaiono un poco più assorte quando il ricordo raggiunge gli anni dell’infanzia, anni difficili per via della guerra e della successiva dittatura (nella Germania Est). Arrivarono i russi (sic) e dissero a nostro padre che doveva andarsene, sospira Ellen.
Ma non indugiamo sulla mestizia e lestamente riandiamo, cullati dalla nostalgia, alla sapienza geometrica dei festosi balletti ideati da Don Lurio, alla genialità estetica di quelle lunghe agili gambe che hanno saputo ipnotizzare generazioni di italiani: queste sono e rimangono per noi le Kessler…Con un cocktail di rugiada e gin/ dentro il calice di un fior/ la petunia fa cin cin se le canti il/ da-da-umpa/ da-da-umpa/ da-da-umpa/ da-da-umpa...

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Si parla spesso in questi giorni, nelle reti RAI e non solo, del popolarissimo Enzo Biagi, giornalista di razza, scomparso dieci anni or sono.
Chi non ricorda Linea Diretta o Il Fatto? Due programmi giornalistici che fecero scuola! O le sue celebri interviste dallo stile asciutto e puntuale: quella magistrale a Gianni Agnelli, quella pittoresca e un po’ impacciata a Bhagwan Shree Rajneesh - il Guru indiano meglio conosciuto come Osho - o ancora quella tragico-drammatica a Giusva Fioravanti, e tante, tante altre. E’ la magia digitale dei pixel: il tempo e lo spazio si azzerano consentendo – mirabilia! – vicinanze altrimenti impossibili. Il ricordo è una forma di incontro suggerisce Kahlil Gibran. E dopo questo sospiroso sguardo retrospettivo appena velato di malinconia, non c’è niente di meglio, per riconnettersi rapidamente all’ora presente, che sintonizzarsi su un pedestre telegiornale, uno qualunque: il mercato delle news è davvero concorrenziale!

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Nell’urgenza di riguadagnare finalmente il terreno concreto dell’attualità, ci soccorre il grazioso sindaco di Roma Virginia Raggi. Diciamo “sindaco” perché la declinazione al femminile, oggi piuttosto in voga con l’avallo della Crusca, inevitabilmente ci procura – al parasimpatico, lo sappiamo, non si comanda - un poco edificante riflesso gastroenterico.
Dunque la Raggi sta celebrando in Campidoglio la “+giornata antifascista+” sotto gli auspici dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani). Si ribadiscono i valori della resistenza e dell’antifascismo, capisaldi - come si sa - della nostra amata repubblica. Dobbiamo continuare a proclamare ogni giorno Roma fieramente, orgogliosamente e sempre antifascista! esorta con moderata enfasi l’attuale sindaco.

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