#205 - 4 novembre 2017
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Humour (non sempre) per riflettere

Tempi...moderni?

Privasy

di Giuseppe Sanchioni

Il 2021 si avvicina a grandi passi portando con se una serie di incognite. Per esempio ci sarà un nuovo censimento con i relativi moduli da riempire. E non solo in Italia.
Forse per gli inglesi, che pure avranno il loro bravo censimento nel 2021, sarà più facile riempire i moduli. Perché già nello scorso censimento avevano una domanda la cui risposta non era obbligatoria, quella sulla religione di appartenenza, mentre nel prossimo l’Office for National Statistics ha proposto di rendere facoltativa anche la dichiarazione del sesso.
Naturalmente per tutta la famiglia.

A questo punto pensiamo anche per gli animali domestici, che gli anglosassoni tengono in grande considerazione.
Tutto questo perché in alcuni sondaggi sembra che alcuni intervistati abbiano sollevato dubbi sull’identità di genere (forse quella loro?) e chiesto che la questione fosse trattata come argomento facoltativo.
Ma forse anche per rispettare il politicamente corretto, che va tanto di moda, e non irritare i transgender.

Pensiamo però a casa nostra. Certo siamo più avanti perché sulle nostre carte d’identità il sesso non mi ricordo ci sia mai stato.
Ora non c’è più l’obbligo di citare neanche la professione né lo stato civile.
Fra qualche tempo qualcuno chiederà, sempre nel rispetto rigoroso della privacy, di non scrivere nome e cognome e semmai sostituirli con un nickname.
Giammai la foto che verrebbe sostituita da un emoticon.
Così nel nostro mondo delle fake news, cioè delle notizie false, navigheremo senza farci mai riconoscere.
Sarà un mondo di fantasmi.

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