Cuore bambino
di Dante Fasciolo
Il ventesimo secolo è stato ricco.
Ricco di morte e ricco di denaro.
Ricco di speranze e di invenzioni;
le une e le altre divaricabili,
e fonti di illusioni e frustrazioni.    
Abbiamo tutto in abbondanza,
ma ci sono mani lunghe che arraffano,
e sguardi sorpresi che vedono sempre più
allontanarsi cibo e salute e istruzione.  
Il secolo ventesimo è stato ricco, 
ma ha lasciato in eredità  
sconforto e rassegnazione,
incapacità  di reagire adeguatamente
alle violenze che sistemi sociali e legislativi
hanno impresso al cammino comune.  
Non una, ma più generazioni 
hanno subito l’ostracismo  di uno sviluppo
sbandierato come risolutorio dei problemi
e vissuto, per contro, come portatore cinico di ingiustizia.  
Quale decennio del nuovo secolo
segnerà la nascita di una nuova generazione,
se si continua a negare a piccole mani 
di esprimere vitalità, e se si classificano
ancora estranee altre piccole mani 
di bambini che consideriamo orpelli della società…!?  
Nascerà mai una nuova generazione 
capace di rifiutare il falso benessere, 
l’inconsistente politica, l’inafferrabile corruzione,
e le convenienze, i tradimenti, le furbizie…
gli ingranaggi che tritano la vita e la coscienza 
dei cittadini col cuore di bambino…!?