#203 - 7 ottobre 2017
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Pagine Preziose

La lunga strada di sabbia

Pier Paolo Pasolini - Contrasto Editrice

Recensione di Giuseppe Cocco

La lunga strada di sabbia di Pier Paolo Pasolini, racconto superficiale e deludente dell'Italia costiera. Estate 1959. Per la rivista Successo, Pier Paolo Pasolini percorre la costa italiana al volante di un Fiat Millecento per realizzare La lunga strada di sabbia un reportage sull’Italia costiera tra tradizione, vacanza borghese e residui di un dopoguerra difficile.
Risultato, un viaggio troppo superficiale, frettoloso, parziale, misero, deludente.
Come al solito, come tutti i viaggiatori, salta a pié pari la Calabria per correre in Sicilia. Arrivato a Maratea dichiara una nullità non citandole, le bellezze di Praja, la costa dei Cedri, Tropea, Scilla, solo per citarne alcune.
Ma anche la Sicilia non viene circumnavigata, prendendo in considerazione solo la costa sud e saltando tutto con l'ansia di arrivare sempre più a sud a Porto Palo.
E la Sardegna?
Per tornare alla Calabria, nel percorso a risalire verso Taranto, citazione di Soverato, Cutro, Crotone.
Ma anche la Puglia è ridotta a Taranto e Santa Maria di Leuca e qualche citazione.
Smorto, perso come un asino in mezzo ai suoni, fino a che non raggiunge i suoi lidi natii, dall'Emilia al Friuli, dove si rianima tra ricordi e rammarichi per ciò che non è più come lo ricordava.
Insomma, da un autore e uomo di cultura come Pasolini, ci si sarebbe aspettato molto di più; una maggiore attenzione, curiosità e profondità di considerazioni.
A quarant’anni di distanza, il fotografo Philippe Séclier ha ripercorso quello stesso itinerario, ritrovando tracce, immagini e memoria del grande scrittore e del suo memorabile ritratto dell’Italia.

Se il testo pecca di superficialità, le fotografie, non sono da meno. Oltretutto fa meraviglia che un editore fotografico di valore come Contrasto, abituato a immagini quali quelle della Magnum Photo, possa aver messo la sua firma a fotografie così confuse e poco professionali. Dispiace dover parlare in questi termini di un collega, ma sorge prepotentemente, anche pensando ad un volume che ha il suo costo.
Infine nel libro, per la prima volta, viene pubblicato il testo completo de "La lunga strada di sabbia", insieme al dattiloscritto originale di Pier Paolo Pasolini.
Un documento unico per tornare a conoscere, a trent’anni dalla sua morte, l’arte di un grande scrittore e intellettuale e riscoprire il forte legame che lo univa al nostro paese.

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