Orizzonti
di Dante Fasciolo
Finito il tempo delle vacanze
ritornano puntuali i riti della vita quotidiana,
che, come i saldi di fine stagione,
si presentano densi di prospettive
e dispensatori di nuovi e brillanti orizzonti.
E’ davvero cosi?
Riprende la scuola:
trasferimenti rifiutati e cattedre vuote;
si affacciano vecchie malattie:
e c’è chi frena ancora le vaccinazioni;
aumentano i posti di lavoro,
paradosso, aumentano i disoccupati;
diminuiscono gli sbarchi di profughi,
aumentano le liti e gli intrichi;
le esigenze economiche
fanno a pugni con le politiche sociali;
ovunque lo scontro celebra
la sua supremazia.
Le brillanti prospettive che ogni stagione promette
cadono rovinosamente,
pretesti e maldestri interessi
iniettano veleni e tormentano ferite.
Eppure…eppure…
La rassegnazione dà segni di movimento;
la pigrizia mentale abbandona il letargo;
il risveglio è più netto ed attento;
gli errori ritrovano la giusta strada;
le proposte bocciate per capriccio e dispetto
sono lentamente recuperate al buon senso;
la vituperata Europa è ora vista
come possibile ultimo orizzonte
appagante per tutte e per ciascuna delle nazioni
che si apprestano, voto alla mano,
a costruire il futuro:
un egoista labirinto senza uscita,
o una federazione aperta ad una societÃ
complessa si, ma affamata di nuovi orizzonti.