Tempi... moderni?
Pericolosamente
di Giuseppe Sanchioni
È vero, ne sono convinto anch’io. A Roma si vive pericolosamente.
Il surriscaldamento per la mancanza d’acqua è il minimo che ti possa capitare.
Io, per dire, ho smesso di prendere il 451 da quando mi si è scaricato l’estintore da un chilo che portavo sempre con me per spegnere l’immancabile incendio del bus.
Ma non basta. Non posso più prendere il vecchio 19 arrugginito perché mi è scaduto il richiamo dell’antitetanica, proprio nel momento di polemica sui vaccini.
E purtroppo la tessera intera rete non prevede come benefit né l’estintore né la vaccinazione.
Quando sono sul tram 3 preferisco scendere a Santa Croce e risalire allo Scalo San Lorenzo per evitare l’incrocio di Porta Maggiore ed il suo solito tamponamento annuale col trenino di Centocelle. Preferisco andare a piedi tanto è sicuro che lo riprendo.
E, se non vieni trascinato via appeso alle porte perché se non sei stato veloce a salire e scendere dalla metro, devi pure stare attento ai tornelli, alle scale mobili, ai suonatori vari.
Le tue coronarie possono essere minacciate gravemente dai display luminosi che annunciano che il 309 arriva fra 39 minuti sotto al sole a 39 gradi.
Ma non è sicuro che d’inverno con 5 gradi l’autobus arrivi in 5 minuti!
E anche se ti sposti in auto, la tua salute è minacciata dai soliti display luminosi che annunciano 53 minuti di raccordo dalla Salaria alla Tiburtina.
Ma forse vivere a Roma può essere un buon allenamento: se fai lo stuntman!