La Fuga
Short story
di Ruggero Scarponi
Fred si destò di soprassalto. La sveglia segnava le tre e un quarto. Bene, pensò, ho ancora due ore.
Tentò inutilmente di riprendere sonno. Sua moglie si girò su un fianco. Nel movimento restò mezzo scoperta. Fred istintivamente la ricoprì.
Poi si mise supino a pensare a Karen. Il tempo scorreva rapido da quando l’aveva conosciuta.
Fred rivide gli anni trascorsi accanto a sua moglie. Non vi scorse altro che noia.
Strinse i pugni e contrasse le mascelle con rabbia. Fissò con uno sguardo duro il profilo di sua moglie sotto la coperta. La sveglia segnava le tre e ventidue.
Doveva solo pazientare un altro poco e finalmente la sua vita sarebbe cambiata, insieme alla piccola Karen.
Fred si risvegliò che era quasi mezzogiorno e subito si trovò davanti il viso sorridente di sua moglie che gli porgeva il vassoio della colazione. Che dormiglione! Gli aveva detto ridendo, mentre gli versava il caffè nella tazzina.
Era vero, pensò Fred, quello era sempre stato il suo punto debole. Al mattino gli piaceva dormire.
Stavolta neanche la deliziosa Karen era riuscita a tirarlo giù dal letto. Fred sorbì il caffè con gusto. Si passò la lingua sulle labbra due, tre volte, poi, riposta la tazzina sul vassoio, si stiracchiò ben bene e si mise a pensare.
Chissà , pensò, se anche Karen è rimasta a dormire stamattina?