#196 - 24 giugno 2017
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di DOMENICA 31 AGOSTO quando lascerà  il posto al numero 366. - BUONE VACANZE A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Humour (non sempre) per riflettere

Tempi...moderni?

Diritti

di Giuseppe Sanchioni

Sono domeniche difficili queste estive. Domeniche col sole, con l’afa e le zanzare ma senza campionato, senza coppe, insomma senza calcio. Domeniche vuote, inutili, da trascorrere il più velocemente possibile nella speranza che arrivi a salvarci l’autunno e il suo campionato prima che sia troppo tardi.

E invece che succede? Che i quotidiani rigirano il coltello nella piaga ricordandoci tutti i giorni che, a causa della crisi e del calo degli abbonamenti, le aste dei diritti televisivi vanno deserte, che le piattaforme televisive non offrono abbastanza, che la lega, la UEFA, la FIFA non sono contente delle offerte e non le accettano. Insomma un disastro totale.

Come terapia palliativa non ci resta che vedere qualche amichevole della Nazionale o i risultati degli Azzurrini, oppure ridursi addirittura a guardare le proiezioni delle votazioni, che purtroppo o per fortuna non mancano mai.

Dov’è andato a finire il sano spirito sportivo di un famoso spot di qualche tempo fa che invitava ad abbonarsi alle dirette televisive per essere il 12° uomo in campo! Anche se, a pensarci bene, mi è sempre stato difficile assimilare il concetto di tifoso in campo associato a quello di tifoso in poltrona, perché va bene che sempre di tifoso si tratta ma la connessione campo-poltrona richiederebbe qualche spiegazione in più. A meno che sia sottintesa una poltrona verde erba.

Però certo che lo slogan era di quelli che ti caricavano nell’attesa, che ti spronavano a buttare il cuore oltre l’ostacolo, anzi oltre la televisione a pagamento, e ti preparavano al confronto sportivo con contorno di birra e patatine fritte. Purtroppo però io queste cose, non essendo così sportivo, non arrivo ad apprezzarle: lo so è un mio limite.

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