Tempi...moderni?
Diritti
di Giuseppe Sanchioni
Sono domeniche difficili queste estive. Domeniche col sole, con l’afa e le zanzare ma senza campionato, senza coppe, insomma senza calcio. Domeniche vuote, inutili, da trascorrere il più velocemente possibile nella speranza che arrivi a salvarci l’autunno e il suo campionato prima che sia troppo tardi.
E invece che succede? Che i quotidiani rigirano il coltello nella piaga ricordandoci tutti i giorni che, a causa della crisi e del calo degli abbonamenti, le aste dei diritti televisivi vanno deserte, che le piattaforme televisive non offrono abbastanza, che la lega, la UEFA, la FIFA non sono contente delle offerte e non le accettano. Insomma un disastro totale.
Come terapia palliativa non ci resta che vedere qualche amichevole della Nazionale o i risultati degli Azzurrini, oppure ridursi addirittura a guardare le proiezioni delle votazioni, che purtroppo o per fortuna non mancano mai.
Dov’è andato a finire il sano spirito sportivo di un famoso spot di qualche tempo fa che invitava ad abbonarsi alle dirette televisive per essere il 12° uomo in campo! Anche se, a pensarci bene, mi è sempre stato difficile assimilare il concetto di tifoso in campo associato a quello di tifoso in poltrona, perché va bene che sempre di tifoso si tratta ma la connessione campo-poltrona richiederebbe qualche spiegazione in più. A meno che sia sottintesa una poltrona verde erba.
Però certo che lo slogan era di quelli che ti caricavano nell’attesa, che ti spronavano a buttare il cuore oltre l’ostacolo, anzi oltre la televisione a pagamento, e ti preparavano al confronto sportivo con contorno di birra e patatine fritte. Purtroppo però io queste cose, non essendo così sportivo, non arrivo ad apprezzarle: lo so è un mio limite.