#196 - 24 giugno 2017
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Humour (non sempre) per riflettere

Tempi...moderni?

Diritti

di Giuseppe Sanchioni

Sono domeniche difficili queste estive. Domeniche col sole, con l’afa e le zanzare ma senza campionato, senza coppe, insomma senza calcio. Domeniche vuote, inutili, da trascorrere il più velocemente possibile nella speranza che arrivi a salvarci l’autunno e il suo campionato prima che sia troppo tardi.

E invece che succede? Che i quotidiani rigirano il coltello nella piaga ricordandoci tutti i giorni che, a causa della crisi e del calo degli abbonamenti, le aste dei diritti televisivi vanno deserte, che le piattaforme televisive non offrono abbastanza, che la lega, la UEFA, la FIFA non sono contente delle offerte e non le accettano. Insomma un disastro totale.

Come terapia palliativa non ci resta che vedere qualche amichevole della Nazionale o i risultati degli Azzurrini, oppure ridursi addirittura a guardare le proiezioni delle votazioni, che purtroppo o per fortuna non mancano mai.

Dov’è andato a finire il sano spirito sportivo di un famoso spot di qualche tempo fa che invitava ad abbonarsi alle dirette televisive per essere il 12° uomo in campo! Anche se, a pensarci bene, mi è sempre stato difficile assimilare il concetto di tifoso in campo associato a quello di tifoso in poltrona, perché va bene che sempre di tifoso si tratta ma la connessione campo-poltrona richiederebbe qualche spiegazione in più. A meno che sia sottintesa una poltrona verde erba.

Però certo che lo slogan era di quelli che ti caricavano nell’attesa, che ti spronavano a buttare il cuore oltre l’ostacolo, anzi oltre la televisione a pagamento, e ti preparavano al confronto sportivo con contorno di birra e patatine fritte. Purtroppo però io queste cose, non essendo così sportivo, non arrivo ad apprezzarle: lo so è un mio limite.

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