Short story
Il buon soldato Fragonard
di Ruggero Scarponi
Il caporale Chapelet, scosse il capo, mentre scrutava attento il moschetto di Fragonard.
Qui, è tutto a posto, disse.
Ma caporale, protestò il soldato, ogni volta che provo a sparare, non succede niente.
Il graduato, spazientito abbandonò l’arma tra le mani dello smarrito soldatino.
Presto, gl’ingiunse, va a metterti in riga che tra poco avanziamo.
I tamburini ricevettero l’ordine di battere la cadenza.
I ranghi si serrarono.
I fucilieri si predisposero ad avanzare.
I caporali, la sciabola sguainata, guardarono ansiosi dalla parte degli ufficiali.
Fu dato l’ordine d’attacco e iniziò la battaglia.
La prima fila fu investita dal fuoco di sbarramento del nemico.
Molti soldati caddero.
Gli ufficiali ordinarono di rispondere al fuoco.
Fragonard obbedì, caricò il moschetto, e attese l’ordine di sparare.
Fuoco! Ordinò il caporale.
Un lampo, una fiammata seguita da un maligno crepitio e una bianca nuvola sembrò inghiottire la fila dei fucilieri.
Ma dal moschetto di Fragonard non uscì nulla.
Niente di strano, il soldato era un buon figliolo e non desiderava uccidere nessuno.
Persino il suo moschetto l’aveva capito.