Manipolazione
di Dante Fasciolo
Una interminabile partita di tresette
è in corso ormai da decenni.
Non si tratta di una partita da giocare
in una oscura bettola tra avvinazzati,
bensì tra gentiluomini rasati e pettinati alcuni,
barbuti e turbanti di ogni tipo in testa altri,
che da mattina a sera siedono ai tavoli da gioco,
ovvero aule parlamentari o ministeriali,
sempre più spesso aule bancarie e multinazionali.
Mentre nel primo caso i giocatori sono divisi
in due distinte posizioni: 2 contro due,
e il gioco si svolge in assoluto silenzio perchè sono solo
gesti furtivi ad orientare la vittoria ;
nel secondo caso si parla sempre molto
per confondere l’avversario, e sempre meno gesti
se non per mascherare il vero pensiero.
Così avviene che si dice bianco per nero,
si sorride per nascondere la rabbia,
si urla per supplire all’incapacità , si ricatta per un torto,
si ammonisce per vendetta, si alzano indici accusatori,
si mobilitano masse per spaventare gli ignavi
dando loro l’illusione di contare.
E qui il tresette modifica la sua natura,
da gioco diventa manipolazione,
e il tavolo muta in una grande scacchiera
con re, regine, cavalli e fanti
che si incontrano, si scontrano, si inseguono,
si contraddicono, si tradiscono…
falsità e interessi spesso inconfessabili
rimbalzano con l’agilità di atleti in gara per una coppa.
Guardiamo cosa succede nel mondo
con un attimo di freddezza.
Ancora una volta si nota la differenza:
la coppa del tresette profuma di vino e amicizia…
la coppa degli accaniti falsi combattenti,
contiene fiele e veleno
spacciati come il bene per l’umanità .