#192 - 6 maggio 2017
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di martedi 30 settembre quando lascerà  il posto al numero 368. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Humour (non sempre) per riflettere

Tempi...moderni?

Ponti

di Giuseppe Sanchioni

Fino al 1977, cioè fino all’entrata in vigore della legge che riformava il calendario abolendo molte delle festività civili e religiose, eravamo considerati, a torto o a ragione, il paese dei ponti per la quantità di feste infrasettimanali da onorare opportunamente.
Nel 2017, ci sono voluti quarant’anni ed un nuovo millennio, senza bisogno di approvare nessuna legge o di indire nessun referendum abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti. Non solo abbiamo abolito i ponti ma, a ragione o a torto, quelli che rimangono si eliminano da soli crollando.
Infatti qualche giorno fa è crollato l’ennesimo cavalcavia, questa volta fortunatamente senza vittime. E fanno almeno quattro in tre anni.
E noi che a Roma ci lamentavamo delle buche! Anche se le nostre sono le più grandi e importanti d’Italia almeno non ci cadono in testa, semmai siamo noi che cadiamo loro addosso, sprofondandole. Perché da noi i ponti degli antichi romani, cioè le vecchie buone cose di una volta, resistono benissimo.
Ricordate quindi, nel caso vi sfrattassero da casa, di non andare a dormire sotto i ponti, meglio in una buca: forse copre poco ma in compenso è più sicura!

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