#191 - 29 aprile 2017
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Humour (non sempre) per riflettere

Tempi...moderni?

Ludopatie

di Giuseppe Sanchioni

Come noto si definisce ludopatia la dipendenza dal gioco d’azzardo senza controllo e senza freni.
Dipendenza che crea allarme sociale tanto da farla considerare una vera e propria malattia.
Specialmente quando ne sono affette alcune tipologie di persone, come avviene di recente.
Anzi si potrebbe definire una malattia professionale tipica di chi svolge certi mestieri.
E chi sarebbero i malati più gravi?
I padri di famiglia che giocano lo stipendio al videopoker o gli anziani che giocano la pensione al bingo?
Ma no, sono i rappresentanti delle classi dirigenti, i governanti, gli amministratori, i responsabili di grandi aziende.
Persone che si giocano il loro futuro, di cui ci interessa poco, ed il nostro, di cui ci interessa invece molto, su una semplice scommessa.
Risolvono tutto puntando sul Rouge o sul Noir, sul Pair o sull’Impair come alla roulette.

Ne sono esempi il referendum costituzionale italiano di dicembre scorso e quello inglese sulla Brexit che raddoppia la scommessa con le elezioni anticipate, passando per il referendum sull’Alitalia. E così via.
Gente che si gioca il proprio futuro mettendo però noi nella casella rossa o nera, pari o dispari e lasciando che il croupier ci sposti avanti e indietro col suo rastrello, magari chiedendoci pure la mancia.
Che poi, alla luce dei risultati, vale il vecchio adagio che vince sempre il banco, specialmente quando esce zero.
Anche perché alcuni di questi giocatori al massimo riescono a bluffare al videopoker.
Ma siccome io non sono malato di ludopatia e non prendo mai neanche un gratta-e-vinci, sono ormai stanco di fare la fiche che rotola avanti e indietro sul tappeto verde.
Quasi quasi punto tutto sulla loro scomparsa.

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