#191 - 29 aprile 2017
AAAAA ATTENZIONE questo numero rester in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascer il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore gi in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore superer l'amore per il potere, sia avr la pace (J. Hendrix)
Arte

In occasione di Al Ghetto contemporaneamente 18: designer speciAl pRojecT

Galleria Edieuropa - Roma

Da segno a segno

In mostra opere di Guido Strazza e Gianluca Murasecchi
intervento di illuminazione a consumo zero da Geo Florenti

Con la doppia personale “Guido Strazza - Gianluca Murasecchi: da segno a segno” la Galleria Edieuropa intende rendere omaggio a due artisti che, nonostante l’evidente differenza anagrafica - circa quarant’anni - e di percorso visuale, sono uniti da un rapporto di stima ed amicizia reciproca ed hanno fatto del “Segno” il loro medium artistico, stilistico e concettuale di riferimento.

Con oltre 20 opere per lo più in bianco e nero tra dipinti e vetri (nel caso di Strazza), tele polimateriche, tele 3D, sculture (nel caso di Murasecchi) ed elementi inediti di design, la mostra intende analizzare e sottolineare l’evoluzione di una disciplina artistica che è sempre attuale ed in continua mutazione nei materiali così come nell’estrinsecazione visiva.

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Da un lato il “Maestro di Grafica” Guido Strazza - la cui personale “Ricercare” si è da poco conclusa alla Galleria Nazionale di Roma -, già presente tra gli artisti della Galleria Edieuropa dalla fine degli anni Settanta, quando viene nominato Direttore della Calcografia Nazionale e dopo la pubblicazione del libro "Il Gesto e il segno". Le sue tele evocative, intensamente liriche e marcatamente narrative, che spaziano dal ciclo “Segni di Roma” alla più recente produzione, sintetizzano il percorso di un artista che ha segnato la storia dell’arte contemporanea con le sue incisioni. Attraverso un processo di “memorizzazione”, come rimarcato da Lorenza Trucchi, “Strazza dà ai propri strumenti linguistici – segno, colore, luce, materia, spazio – un carattere ed un valore di immediatezza, di flagranza. Una eredità che gli viene dall’ Informale e che fa sì che la sua pittura sia anche, hic et nunc, proiezione immediata dell’Io”.

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Dall’altro Gianluca Murasecchi, presente in mostra con una serie di opere che coprono la sua produzione artistica dell’ultimo decennio, sino al 2017, e testimoniano – come rimarcato da Giuseppe Appella – la sua costante innovazione tecnica del mezzo espressivo. Murasecchi indaga il “Segno” in quanto “valenza materica e cromatica”, lo estrinseca attraverso l’uso di materiali sperimentali quali il polistirene ad alta densità, lo indaga nelle sue multiformi accezioni quali la fusione, l’incisione, lo scioglimento per acidatura, o l’utilizzo di chiodi e viti sia nella copertura delle forme sia nelle loro possibilità di aggetto da una forma data. Il sondaggio inedito di supporti polimaterici conferisce a Murasecchi una grande respiro creativo e fornisce, parallelamente, letture antitetiche ed esiti suggestivi quali le sculto matrici poi stampate su carta giapponese, nonché i lavori pittorici e grafici di grande formato. Il suo “segnare” non è però solo materico ma anche marcatamente “formale”, così come afferma lo stesso Strazza che, in suo scritto del 2008, sottolinea come “fin da un primo sguardo le opere di Murasecchi suscitano la forte sensazione, ma direi anche il sentimento, di essere forma di un pensiero. Il rigore tecnico, la predilezione per la sintesi, la complessa semplicità delle sue composizioni danno a quel pensiero un senso la cui poetica credo che non possa sfuggire”, facendo sì che i segni si trasformino in dei veri e propri “sistemi formali”.

La mostra, in esposizione fino al prossimo 20 maggio, è tra gli eventi promossi dall’ Artughet - Al Ghetto contemporaneamente 18, nell’ambito di “designer speciAl pRojecT”. Per l’occasione sarà arricchita e completata da un “Quadro di luce” di Geo Florenti, che interverrà su un’opera realizzata dai due artisti nel cortile della galleria.
Geo Florenti, artista e designer, è noto nel panorama artistico contemporaneo per le sue istallazioni luminose a consumo zero nei Musei e nei luoghi di cultura italiani. L’ Edieuropa è la prima galleria privata ad accogliere questo innovativo e sperimentale sistema di illuminazione.

               edieuropa@tiscali.it        www.galleriaedieuropa.it
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