#108 - 20 ottobre 2014
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Cavalli impazziti

di Dante Fasciolo

Trovare il bandolo della matassa politica
è una fatica da Ercole,
cercarlo nella materia economica dovrebbe essere più facile,
invece no.
Se si cerca di conciliare i due aspetti
Ahimè! Non se ne esce fuori.

Ecco il caso dei nostri sofferti giorni:
politicamente ed economicamente c’è sul tappeto
il nostro rapporto con l’Europa.
Si contestano giustamente alcune rigidità,
si danno pagelle al governo comunitario,
si indica l’euro come responsabile delle difficoltà.

Il gioco è facile: usciamo dall’euro, dicono i facinorosi;
e alcun i partiti, supportati da qualche economista,
già vedono nell’iniziativa referendaria
la possibilità di incassare il favore dei voti,
guardandosi bene dal dire onestamente
quali sarebbero le nefaste conseguenze.

Confesso, non mi intendo di economia,
e giro alla larga dalla politica politicante,
ma a occhio e croce mi domando:
uscire dall’euro significherà rivalutare a forte ribasso
la moneta che faremo, diciamo la lira,
ma il debito pubblico che abbiamo
dovremo pagarlo in euro,
e le enormi importazioni che facciamo,
a cominciare dalle fonti di energia, petrolio, gas, ed altro,
dovremo pagarle in dollari …
credo che il nostro pallottoliere
non sopporterà il conto.

Tuttavia non è questa la mia personale preoccupazione,
lo è invece l’effetto che provocherà lo sganciamento da regole,
più o meno accettabili lungo il binario europeo.

Leggo ogni giorno cronache di un maramaldesco
comportamento di politici, amministratori, malavitosi
palleggiare con intrighi, ladrocini, corruzioni
con beneficio di denaro a danno della collettività…
e…immaginate come potranno scorazzare questi cavalli impazziti
domani, quando pur minime regole europee
saranno bellamente saltate e non riconosciute tali;
e domandiamoci, tutti, quali sarà l’Italia
se malintese libertà nazionali si trasformeranno
in più vaste e sistematiche operazioni predatorie.

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