#186 - 11 marzo 2017
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Arte

Camminare nei boschi

Arte-natura

Un invito di Claudio Sabelli Fioretti

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Cammini per i boschi, lungo sentieri o anche al di fuori dei sentieri, sotto lo sguardo e la protezione di magnifiche montagne (le montagne sono sempre magnifiche, ma alcune sono più magnifiche di altre), ascoltando l’acqua dei torrenti e il parlottio degli uccelli e ti imbatti in cose che lì non dovrebbero stare, o almeno non ci sono quasi mai state: opere d’arte, installazioni, sculture, roba che ha a che fare con la cultura più che con la natura.

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Chi sa di queste cose, non si meraviglia. La Land Art non è un fenomeno degli ultimi giorni. Risale agli anni Sessanta.
Ma per dire la verità quella di cui io sto parlando adesso non è nemmeno Land Art. La Land Art, a volere essere un po’ più precisi, è «l’intervento diretto dell’artista sul territorio naturale, specie negli spazi incontaminati come deserti, laghi salati, praterie».
Avete presente il Cretto di Burri realizzato sulle macerie del terremoto di Gibellina? Ecco, quella è Land Art.

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Io invece vi sto raccontando di quei sentieri, di quelle aree dove artisti con una particolare sensibilità
all’ambiente hanno depositato le loro opere. Sostanzialmente dei musei all’aperto. Ce ne sono molti in tutta Italia. Io, che abito dalle parti del Trentino–Alto Adige, ne conosco tre. Il primo, il più importante, il più famoso, il più vecchio è Arte Sella, dalle parti della Valsugana, ma non proprio nella Valsugana, un po’ fòra, diciamo fòra della Valsugana (e scusate la tremenda citazione).

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Il secondo, esattamente nella piccola Valle che risale partendo da Borgo, verso gli altipiani cimbri, si chiama ArteNatura e il suo gioiello è la Cattedrale Vegetale, ideata dall’architetto lombardo Giuliano Mauri. Una vera e propria cattedrale gotica a tre navate realizzata mettendo a dimora ottanta giovani carpini che, prima o poi, diciamo fra vent’anni, saranno le colonne della chiesa.
Io, per non sapere né leggere né scrivere, come diceva mia nonna, un po’ di arte natura me la sono messa in casa.
Come per esempio l’opera Movimenti leggeri di Osele, bella d’estate ma soprattutto d’inverno coperta di neve.

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Non c’è bisogno di essere un grande esperto di arte per godere dei percorsi di cui vi sto parlando. Io sono un grande ignorante ma mi piace camminare. Ed è bellissimo farlo scoprendo a ogni curva un’opera così diversa da quelle alle quali siamo abituati.
Arte Sella per esempio è un percorso di quasi cinque chilometri disseminato di installazioni di legno, di marmo, di pietra, di liane.
Un po’ come Respirart che si raggiunge con la funivia, a Pampeago, val di Fiemme, ideato dallo scultore del legno, della pietra (e perfino del ghiaccio) Marco Nones.
O come Il sentiero del Respiro degli alberi: museo all’aperto inventato da Giampaolo Osele, appassionato di funghi, di parapendio, di tartufi, di scultura, di vigne e, nel tempo libero, architetto.

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Il sentiero del Respiro degli alberi, proprio dove abito io, a Lavarone: una strada forestale che parte dalla provinciale e arriva al Belvedere con vista mozzafiato sul lago di Caldonazzo.
In questi posti potete andare a camminare. Ogni tanto, con la scusa della cultura, vi fermate a riposare davanti a un tronco che sprigiona energia, a una spirale che incornicia le piste da sci, a capolavori di ghiaccio destinati a una vita che più effimera non si può. E potete anche appassionarvi al dibattito che entusiasma il mondo dell’arte-natura. Bisogna restaurare le installazioni o è più giusto lasciarle deperire e che il bosco si riappropri di loro? Ah saperlo...

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