Rapporto Unicef
Viaggio mortale
Mediterraneo e i migranti bambini, la rotta dell’inferno
Rapporto Unicef. Il Mediterraneo rotta infernale per i minori. I più piccoli sono la categoria più a rischio: abusati e vittime di violenze di ogni genere.
I ‘buchi infernale’ in Libia e le bestialità consentite.
Ogni giorno in Italia scompaiono 28 migranti di minore età , dissolvendosi nel nulla.
Per loro, rischio di sfruttamento criminale schiavista e sfruttamento sessuale.
«Un viaggio mortale per i bambini» ha come titolo il Rapporto Unicef che da solo dice tutto.
L’organizzazione Onu per la protezione dell’infanzia lancia l’allerta che è grido d’orrore. Ci avverte, così che quando accadrà qualcosa di talmente orrendo da rompere il silenzio, non potremo più far finta di stupirci, dirci che non ne sapevamo nulla. La situazione dei minori non accompagnati che dall’Africa arrivano in Europa lungo la rotta del Mediterraneo centrale, abusati lungo il percorso e vittime di violenze di ogni genere.
L’inferno Libia - E a proposito dei recenti accordi tra Italia e Libia per frenare l’afflusso di migranti verso il nostro Paese, un dato da mettere da oggi in conto. L’Unicef, tra gli altri elementi di denuncia, mette in guardia sulle condizioni nei centri di detenzione in Libia, 34 in tutto quelli identificati, 24 gestiti dal governo e 10 dalle milizie. Dove i migranti che vogliono tentare la traversata verso l’Europa, o i pochi respinti, vengono ammassati dalle autorità e sopratutto dalle bande criminali libiche che gestiscono quei traffici.
Crudeltà senza limiti - L’organizzazione spiega di avere accesso a meno della metà dei centri che dipendono dal Dipartimento di governo per la lotta alla Migrazione illegale, quindi la realtà complessiva può essere anche peggio.
«In questi luoghi dove la violenza è all’ordine del giorno, mancano cibo, abiti, coperte, ed i migranti, compresi i minori sono trattenuti a gruppi di 20 in celle di due metri quadri».
Ancora peggiore la situazione nei campi gestiti dalle milizie. A questi l’Unicef non ha accesso ma sulla base di relazioni di altre agenzie o missioni dell’Onu vengono definiti ‘buchi infernali’, spesso luoghi di lavoro forzato, dove la tortura è una pratica comune.
Sempre più minori soli - Nella relazione si ricorda che dei 181.436 migranti e profughi arrivati in Italia nel 2016, 28.223, ovvero il 16% circa, sono minori, e 9 su 10 di questi sono arrivati sulle coste italiane non accompagnati.
Inoltre, dei 4.579 migranti che nel 2016 si stima siano morti durante la traversata del Mediterraneo, si ritiene che 700 fossero minori.
E dei 256mila migranti individuati dall’Unhcr in Libia a settembre 2016 (ma le stime dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni ritengono che il numero sia tre volte tanto) 28.031 sono donne (11%) e 23.102 (9%) minori, un terzo di questi si ritiene non siano accompagnati.
Da dove arrivano, perché scompaiono - Ogni giorno in Italia scompaiono 28 migranti di minore età , dissolvendosi nel nulla.
Oxfam Italia ha pubblicato il rapporto ‘Speranze alla deriva. Human Rights Watch denuncia la condizione inumane in cui i minori rifugiati vivono in Grecia.
Secondo Oxfam il numero dei migranti e richiedenti asilo di minore età in Italia nel 2016 è raddoppiato rispetto all’anno precedente e sono principalmente egiziani, somali ed eritrei. Sempre più bambini stanno attraversando i confini per conto proprio. Nel 2015, oltre 100mila i minori non accompagnati hanno chiesto asilo in 78 paesi.
I minori non accompagnati sono tra quelli a più alto rischio di sfruttamento schiavista e abuso sessuale da parte delle organizzazioni criminali.