Multe
di Giuseppe Sanchioni
Sulla stampa quotidiana leggiamo che un imprenditore di Sulmona, stanco di vedere la statua di Publio Ovidio Nasone, poeta latino e certamente il più famoso figlio della città , sormontata da cumuli di neve ormai anneriti dal tempo perché mai rimossi, ha portato la propria pala meccanica in piazza XX settembre e ha ripulito la statua. Naturalmente a proprie spese.
Talmente a proprie spese che è stato pure multato perché mancante dei permessi necessari per utilizzare la pala meccanica in città : le regole sono regole. Multato naturalmente a lavoro finito.
Ovidio sarà sicuramente contento che un suo concittadino, magari memore delle sue elegie su cui avrà sputato sangue al Liceo, invece di maledirlo si sia preoccupato di pulire la propria statua.
E pure la città di Sulmona sarà contenta perché ha guadagnato una multa più una pulizia gratis.
Io invece sono preoccupato. Perché certe volte mi capita, ad esempio, di spingere dentro bene dei sacchetti dell’immondizia nel cassonetto nel tentativo di infilare anche il mio. E non vorrei essere multato per aver prodotto troppa mondezza o aver sbagliato il cassonetto perché non ho guardato cosa conteneva il sacchetto. Oppure per aver preteso di salire sulla porta giusta dell’autobus. Comportamenti fatti senza pensare, colposi come dicono quelli che hanno studiato.
Mi darebbe fastidio essere multato, diciamo così, per eccesso di zelo. Che avessero ragione i Beatles quando cantavano Let it be (lascia che sia)?