SI o NO
di Dante Fasciolo
Fatte le debite proporzioni
con l’evangelico Si Si No No,
tra qualche giorno gli italiani saranno chiamati
a pronunciarsi con un Si o con un No
per questioni ben più terra terra.
Dopo apocalittiche conseguenze messe in scena
dall’uno e dall’altro fronte,
e dopo interminabili ore di canaglieschi scontri verbali
in televisione e reti sociali, e inutili battibecchi sui giornali,
l’opinione pubblica, credo, sia ben lungi dalla verità .
E ammesso che vi sia una sola verità ,
ben lungi, credo, sia volontà della politica
a presentarcela in modo semplice e corretto.
Bugie e contraddizioni sono evidenti e in gara
sono scesi mestatori di professione.
Ciò che si è detto e fatto ieri, oggi non vale più;
ciò che credevo giusto ieri, trovo oggi aberrante;
io sono più furbo di te – tu sei più stupido di me;
io sono del popolo – l’intellighenzia è per me;
porti alla dittatura – restiamo nel pantano…
Lo squallore di un ping-pong verbale
mette in ombra il faticoso cammino del Paese
avviato verso una ripresa possibile,
per esaltare le pur presenti antiche carenze
che scuotono le sensibilità degli italiani.
Dunque, il Si o il No che si andrà a pronunciare
non sarà per favorire un’egemonia
né per riaffermare articoli costituzionali,
la discriminazione passerà negli anni avvenire
tra chi dimostrerà volontà di fare
e quanti che del fare non c’è traccia nella loro storia recente