Silber Gallery - Roma
Nella forma, l'idea
In mostra l'arte dei fratelli Mazzella
artisti napoletani
Erano vive testimonianze dell’opera dell’uomo; in quel tempo di ardite presenze e in quello spazio che ne arricchiva di estro e fantasia la rappresentazione.
Pompei, Ercolano, Stabia…sono davvero morte, distrutte e sotterrate nella devastazione del Vesuvio, o si possono oggi immaginare – redivive – nelle forme e nei colori, nelle strutture rincorse dell’eleganza e della sobrietà ?
Una seconda domanda: Graffiti e scarabocchi così assertivi tra rabbia e trasgressione, spavaldi sui muri delle città , nei vicoli in ombra, sulle tolleranti porte anonime…possono aspirare ad una consacrazione artistica?
E da ultimo: La pesante materialità del ferro e del piombo, e la apparente malleabilità del rame e del legno, possono, tutte, cedere la loro caparbia struttura – senza ripensamento e senza nostalgia - per una forma teneramente poetica ?
Ebbene, tre le domande, tre le risposte che danno i tre fratelli Mazzella, artisti napoletani, intelligentemente riuniti in una esposizione presso la Silber Gallery di Roma.
“Pompei oltre l’eruzione†è la linea scelta da Elio per rispondere al primo quesito: E lo fa proponendo le ferite della terra e delle città attraverso segni identificativi di un dolore profondo a volte impressionato di fregi e simboli colorati per testimoniare che oltre la sconfitta c’è la speranza e lo spazio per una nuova risurrezione.
La materia che lo intriga è la pietra: quella lavica dell’ossessivo ricordo, ed il corrente ed usuale impasto cementizio. Materiali entrambi duri, provvisoriamente, ma destinati a sfaldarsi e a restituire in polvere il loro specifico valore, capace di una trasformazione che trascina arte e cultura verso sponde di una nuova vita.
Per Rosario, la geografia dei “Graffiti†è delimitata dai quartieri spagnoli della sua Napoli.
Macchie di vivaci colori e apparentemente incerte pennellate, evidenziano figure sospese nell’irreale. Geometrie pittoriche in contrasto per sottolineare la profondità di una rivelazione sociale che si esprime con forza oltre il segno. Eco di lontane oceaniche rivolte, di contestazioni sfumate nella incapacità di concretezza, di utopistiche elaborazioni filosofiche…oggi confessano sui muri quelle sconfitte e al contempo mantengono vive ed intere tutte le aspirazioni di una gioventù ancorata alla realtà di un mondo sfuggente ma determinata ad affermare con forme di artistica fantasia una rinnovata prospettiva di vita.
Ed infine ecco una â€Osmosi†in costante fermento tra materia e pensiero.
È la tridimensionalità scelta da Luigi per le sue opere sospese tra il castigo della forma e la irrequieta volontà di divincolarsi della prospettiva che si apre tra gli spazi di annodate e compiegate pulsazioni.
Un’energia nuova fremente ma ordinata che tende per lo più all’alto, iperbole verticale che indica un percorso astratto e simbolico, quasi una penetrazione ed una fusione tra elementi rappresentativi della materialità della vita quotidiana e la riflessione poetica dell’esistenza.