Detective Dante
di Giada Gentili
(dedicato al nostro direttore...) Henry Dante è un detective della squadra omicidi di New York che si trasferisce a Paradise City, in California, per sfuggire al fantasma di sua moglie, Maria, che lo tormenta per non aver vendicato la sua morte.
Nel settimo numero Henry inizia una relazione con Meridiana Cortez, una sua bella collega, ma la ragazza non regge gli squilibri di Henry che parla da solo col fantasma di sua moglie.
Nell'ottavo numero, ultimo per la prima sessione, si scopre che in realtà Henry Dante non è mai stato sposato e che Maria era una semplice ragazza di cui non era riuscito a trovare l'assassino.
La sua mente però continua a rifiutare la realtà , tanto da spingere lo stesso il detective a trovare l'assassino di Maria e a ucciderlo davanti al capo del DRO.
Così, dal carcere in cui sta scontando la pena per l'omicidio, si conclude la prima serie.
Nella seconda parte, dopo 7 anni, Meridiana si fa trovare fuori dall'istituto psichiatrico da cui sta uscendo Henry e gli offre un posto di lavoro nella sua agenzia investigativa privata.
I due tornano ad essere amanti ma il fantasma di Maria è ancora presente...le avventure proseguono....
I creatori, Recchioni e Bartoli lo hanno mandato in stampa nel 2005.
Il detective si è fatto tutte e tre le cantiche del più famoso Dante (ci perdonerà il direttore?). Bello, forte, avvincente, uno dei migliori che abbiamo letto. Ricorda gli eroi della detective's story americana (Chandler e Hammet, soprattutto) e certi film noir.
Dante ha percorso la sua strada: ma come è stato il viaggio? Un viaggio che riprende quello del sommo poeta dall’inferno al paradiso, in una ideale ascesa verso la consapevolezza di sé; per Dante il concetto è stato il medesimo, se non fosse che per lui gli ambienti sono invertiti, rovesciati: il suo inferno è stato Paradise City, il suo purgatorio un limbo dove fare i conti con i propri fantasmi, e il suo paradiso una città devastata, in fiamme e che puzza di morte.
Attuale. Problematico. Riflessivo.
(Il Direttore Dante grasisce la dedica e l'accostamento ideale al Sommo)