#171 - 29 ottobre 2016
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Editoriale

Goro e dintorni

di Dante Fasciolo

Con lena e determinazione
hanno innalzato sbarramenti,
ogni sorta di manufatti, spranghe, pietre e tronchi…
c’è un’invasione alle porte,
occorre difendersi dal pericoloso nemico…

e così, l’esercito degli invasori,
8 donne e 11 bambini stremati dalla stanchezza
sono stati vittoriosamente respinti…
non turberanno la serena pace delle case
e non inquineranno “un paese pulito”.

Il fatto esplode e si smorza sui giornali
nel giro di un solo giorno,
tanto basta ai demagoghi salvatori della patria per elogiare
i cittadini di Goro e dintorni, e tanto basta
per sussurrare appena vergogna all’ignavia.

Non sappiamo se la storia giudicherĂ 
eroi o vigliacchi quei cittadini,
e se in cuor loro brucerĂ  il fuoco
della vittoria o del rammarico,
resterĂ  emblematica comunque la loro cittĂ .

Una “città pulita” da preservare tale,
hanno gridato e riaffermato gli abitanti,
non vogliamo stranieri, e senza pietĂ 
hanno alzato il ponte levatoio, riscaldato le peci,
allagato il fossato della fortezza medioevale…

Poveri illusi, non cancellano con un no
i problemi del momento che tormentano la nostra vita
e l’intera vita di un pianeta che scoppia …
non prendere atto del momento
e non lavorare per gestirlo al meglio è politica suicida.

Un paese pulito, forse, nelle mura e nelle strade,
ma chi lo libererà nel tempo dalle macchie dell’egoismo?
Dai peccati dell’indifferenza?
E gli adulti, quale sguardo amoroso avranno per i loro figli
avendolo negato a bambini vittime inermi?

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