Cronache cittadine
Amerigo - Storie da utopia
Il delitto di Laura Palmerini
127esima puntata
di Alessandro Gentili
Caro Direttore,
sono giorni che rimugino sulla incredibile morte della Democrazia in Italia.
Lo stordimento è tale che riesco perfino a NON sentire alcun dolore.
E' qualcosa che somiglia ad un trauma psichico, che annebbia i ricordi e gli studi, le speranze e le attese.
I ricordi sono vividi, dolci e inutili come sempre.
Se pensa che io sono nato una decina d'anni dopo la fine della guerra, capirà che riesco a fare bene le sottrazioni tra le cose spiacevoli e quelle piacevoli.
Posso ignorare il ventennio berlusconiano (anche se a fatica) perchè mi sentivo ancora relativamente giovane e parzialmente libero di credere in un futuro.
Purtroppo la paludosa era di Monti, Letta e Questo Qui (che non riesco neppure a scrivere), mi ha gettato nelle braccia di alcune "sette" che mi hanno promesso l'Immortalità alle Canarie.
Scrivo a lei perchè sono certo che capirà i motivi per cui mi sono fatto trascinare dentro queste situazioni. Inoltre confido nella sua stima e nella sua amicizia.
Qui ad Amerigo la solitudine è perfetta, non leggo giornali e non ho la tivvù.
Vedrà che prima o poi l'assassino di Laura Palmerini salterà fuori. Anzi, in confidenza: credo di avere individuato il colpevole....ma le dirò in seguito. Presto.
Spero di ammalarmi al più presto.
Mi sono imbattuto in una foto di Angelino e Maria Elena: per poco non stramazzavo a terra.
Ho ripreso a bere. Scrivo poesie, coltivo i fiori (come Himmler), conforto i pensionati che prendono 500 euro al mese e i giovani "cervelli" che scappano dall'Italia (non i giovani che vanno a fare i camerieri).
Qui l'INPS mi dice che i contratti relativi al Job Act sono tutti finiti nei licenziamenti. Un'ignobile bugia, immagino.
C'è della biancheria pulita qui in camera. Se vuole farmi compagnia....