Un successo grazie alle tecnologie 3D
Palmira al Colosseo
Le meraviglie di Palmira rivivono in 3D al colosseo.
Il Toro di Nimrud, la sala dell’Archivio di Stato di Ebla e il soffitto del Tempio di Bel sono solo alcune delle opere che torneranno in vita grazie a preziose ricostruzioni in scala 1:1 realizzate con stampanti 3D, robot, e all’utilizzo di sofisticati materiali che ricordano l’arenaria e il marmo e anche molte rifiniture manuali.
Con la mostra “Rinascere dalle distruzioni. Ebla, Nimrud, Palmira“, potranno risorgere dalle loro ceneri grazie all’eccellente lavoro di ricostruzione, realizzato da aziende italiane, e in mostra al Colosseo.
Patrocinata dall’Unesco, l’esposizione è frutto dell’impegno dell’associazione Incontro di Civiltà , guidata da Francesco Rutelli, e del Comitato Scientifico presieduto dall’archeologo Paolo Matthiae, inaugurata il 6 ottobre dalla presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Sky Arte Hd che è partner della mostra, curerà un documentario internazionale per presentare il progetto che andrà in onda in gennaio.
L’intera area archeologica di Palmira, chiamata anche la “Sposa del Deserto“, è caduta nelle mani dei militanti del sedicente Stato Islamico nel maggio del 2015. In quasi un anno i jihadisti, oltre ad aver causato centinaia di morti, hanno anche provato a distruggere la storia della città . La distruzione dell’arco di trionfo, del tempio di Bel e di tre torri funerarie, hanno seriamente danneggiato il patrimonio archeologico della città ma, come certificato anche dall’Unesco, Palmira ha comunque conservato la sua autenticità .
Nella città furono anche commessi crimini atroci, tra cui l’uccisione dell’archeologo 82enne Khaled Assad, responsabile del museo archeologico di Palmira, barbaramente decapitato e poi appeso a una colonna nella principale piazza della città siriana.