#167 - 19 settembre 2016
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrŕ  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerŕ  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puň durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni piů importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč" (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma piů potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltŕ  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensě nella capacitŕ  di assistere, accogliere, curare i piů deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltŕ  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositŕ , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Foglie di fico

di Dante Fasciolo

Accordi sul filo della fiducia
segnalano fragili intese di pace.
Così nel mondo in subbuglio, così in Europa;
si attenuano lĂ  i rumori delle armi,
continuano qua i silenzi sui problemi
rotti di quanto in quanto da buoni propositi
mai portati a compimento.

Dal punto di vista italiano riteniamo
che bene ha fatto il nostro Presidente del Consiglio
a manifestare disappunto e contrarietĂ 
all’ennesimo rinvio dei provvedimenti
da prendere con decisione e coraggio
nel merito dei problemi che assillano l’Europa
rendendola pigra e matrigna.

Si potrebbero usare, riferiti all’Europa,
i versi del Canto sesto di Dante:
“Nave senza nocchiero in gran tempesta…”
laddove l’incapacità di decidere
rende una grande potenza economica e commerciale
una barchetta di carta e non un transatlantico
capace di far valere storia e virtĂą.

Non si può rimanere inermi di fronte ai massacri,
non si può rimanere indifferenti di fronte al dolore,
o di fronte al disagio, alla disperazione, alla fuga…
Accogliere e farsi carico degli altri in difficoltĂ 
è la regola prima della convivenza,
è il marchio che distingue la civiltà dalla barbarie,
è il punto fermo dell’umano anni 2000.

Se le persistenti guerre e le loro conseguenze
non vengono percepite dalla politica,
se potere e denaro occupano il primo posto,
il concetto di civiltĂ  sbiadisce, e lascia spazio
alla ribellione, alla violenza, alla rivolta…
allora, occorreranno molte e molte e molte
foglie di fico per coprire le vergogne.

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