Tempi...moderni?
Giochi
Da un affezionato e fedele lettore, riceviamo e pubblichiamo.
di Giuseppe Sanchioni
"Carissimi,
ormai con questa candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024 ci hanno sbomballato abbastanza.
Anche perchĆØ beato chi c'ha un occhio nel 2024. Ma beato ancora di piĆ¹ chi nel 2024 c'ha ancora casa e non l'hanno sfrattato e dorme sotto il cavalcavia della tangenziale! Ed in quel caso le Olimpiadi non sono il problema piĆ¹ sentito.
Non so perchĆØ ma ogni volta che sento parlare di Olimpiadi comincio a pensare al peggio e non dormo piĆ¹. Comincio a sognare di mesi, anzi anni, passati a leggere sui giornali come spartirsi i soldi e poi poco tempo per realizzare il tutto con la conseguenza, giĆ sperimentata, che la gran parte delle opere non verrĆ finita e gli ecomostri costruiti diventeranno obsoleti ed inutilizzati in poco tempo. Poi quando mangio la peperonata sogno di rimanere bloccato per giorni in tangenziale o sul raccordo anulare a causa dei lavori infiniti e delle deviazioni del traffico. Poi ho gli incubi per i morti nei cantieri dovuti ai lavori velocizzati prima di venire fagocitato da una nuova colata di cemento.
A questo punto mi sveglio di soprassalto e mi chiedo: ma possibile che in questa cittĆ non si possa fare una cosa nuova e buona senza avere la scusa di un grande evento, che so mondiale, un anno santo, una santificazione, uno scudetto o qualche altro grande evento. Possibile che per avere una nuova stazione, anche senza binari, bisogna per forza spendere un patrimonio per impianti che generalmente diventano inutili in poco tempo.
GiĆ sento le vostre obiezioni di sportivi da salotto, qualcosa come eh, ma che fai in estate, cosa vedi in TV, come ti tieni allenato che non c'ĆØ il campionato e magari ai mondiali ci buttano fuori subito? Come ti passa la domenica? Quando arriva settembre? E certo capisco questi campioni del mondo TV sul divano, finalisti mondiali di zapping. Che indossate la tuta firmata per andare, in macchina, a prendere il giornale sportivo la domenica. Per poi leggere, qualche anno dopo, che hanno dovuto ritirare le medaglie vinte per doping.
Io invece penso che un grande evento come le olimpiadi sia un premio, una specie di Oscar per la migliore protagonista, da dare ad una cittĆ che funziona bene e non una scusa per mettere qualche pezza ad una cittĆ che non funziona.
Cordialmente vostro.
Uno che lo sport lo pratica e non lo guarda in televisione"