In occasione dell'Anno del Cammino istituito dal Ministero dei Beni Culturali
Ziano di Fiemme - (Trento)
Camminamente
Una singolare mostra si singolarissime storiche calzature
si è conclusa il 4 settembre a Ziano di Fiemme la prima esposizione nazionale dedicata al cammino, in occasione
dell’Anno Nazionale del Cammino, a cui è stata riservata grande eco dalla
stampa nazionale.
La mostra unica in Italia si è realizzata tra le valli di Fiemme, grazie
alla volontà del Comune di Ziano e de “La Sportiva”.
Un luogo per turisti, escursionisti e camminatori che hanno potuto così visitare questa singolarissima
esposizione dal respiro internazionale.
Ospiti d’eccezione all’inaugurazione ufficiale che si è tenuta il 6 agosto
presso la sala Expo “Tabià del Moco”, Manolo, lo storico alpinista e free climbing,
Tom Perry, il camminatore scalzo dei grandi vulcani e Giovanni Bruttomesso il
pellegrino over 65, Nadia Gonella , pellegrina ambientale (Focsiv).
Nell’anno dichiarato dal Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, come Anno
Nazionale dei Cammini, per affiancarsi in modo laico all'Anno Santo Straordinario e
all'idea di un Giubileo povero e di pellegrinaggio,ecco arrivare in Valle
l’esposizione nazionale Camminamente, il mondo dei camminatori.
Camminatori del mondo, ideata da Antonio Gregolin, giornalista e artista.
Camminare è istintivo. Un po’ meno pensare al perché camminiamo. Se è vero,
come diceva Goethe “che la cosa più difficile è vedere ciò che sta sotto il nostro
naso”, quel nostro quotidiano movimento dovrebbe essere il motore del nostro
“stupore”.
Per fare ciò, servono corpo e mente, movimento e pensiero. Il tutto
accompagnato delle scarpe e il loro valore simbolico.
Da qui il titolo della prima esposizione italiana dedicata
al camminare cosciente, il cui filo conduttore è la scoperta
del mondo dei camminatori che scelgono la strada quale
maestra di vita.
Un microcosmo di nomi e storie di grandi avventure, come di esperienze personali e semplici, lontane
dai clamori mediatici.
C’è chi compie l’impresa e chi invece completa un sogno. Chi cammina per i deserti, montagne e
lande ghiacciate. Come coloro che tornano negli antichi passi dei pellegrini di un tempo.
Ma c’è anche chi deve camminare per forza, per salvarsi la vita da guerre e persecuzioni.
Oggetto simbolo quindi è la scarpa, che per un camminatore resta il compagno più fedele di ogni cammino.
Scarpe che diventano oggetto di memoria e rappresentazione dell’esperienza vissuta.
Scarpe che “parlano” quindi e raccontano una storia.
Questo è “l’humus” su cui è stato costruito il percorso che ha permesso ai visitatori di ogni età di mettersi “nelle
scarpe di chi cammina” per capirne motivazioni e soddisfazioni.
L’esposizione era stata presentata in anteprima nella storica
villa palladiana di Caldogno (Vi) nel maggio 2015 ed ha da
subito avuto l’apprezzamento di migliaia di visitatori come
pure l’attenzione della stampa nazionale.
Le oltre 50 scarpe esposte, che hanno continuano ad implementarsi, hanno visto
nuovi arrivi, mostrati per la prima volta proprio
a Ziano, collegando camminatori di fama internazionale e
non che rappresentano il cammino nella sua accezione quotidiana e storica.
Camminamente era divisa in quattro sezioni:
I Grandi Camminatori come Jeanne Beliveau guinnes
dei primati per aver compiuto il giro del mondo a piedi nell
2012…
I Camminatori dello spirito con la novità dei “pellegrini
ambientali" e delle scarpe della pellegrina più longeva al
mondo di 93 anni.
I Cammini della storia, di chi è stato costretto a
camminare per forza: con la novità di un paio di
zoccoli di un deportato in Germania, le scarpe di
Lampedusa, Sarajevo e Magazzino 18 di Trieste,
ecc.
Fino a culminare ai viaggi della mente di
autori come Salgari.
A Ziano, anche una sezione Cammin'Arte che ha fraccolto una decina di opere esclusive di artisti che hanno interpretato artisticamente il cammino. Si è così completato il percorso storico-emozionale di chi cammina dentro una mostra che lascia il segno, non sia altro per le emozioni nel sentirsi parte di un cammino umano. Non a caso la mostra ha aperto il percorso con dei mocassini originali dei nativi d’America del’900 che rimembrano il motto: “Prima di giudicare una persona devi camminare per tre lune nei suoi mocassini”.