#164 - 29 agosto 2016
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterą  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerą il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non ĆØ una persona seria (P. Caruso) - l'amore č la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso puņ suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata č un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialitą  e stupiditą č che la genialitą  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Pagine Preziose

Children. I bambini di Exodus

La serie di fotografie dedicata ai bambini migranti e rifugiati

Sebastião Salgado, Lélia Wanick Salgado
italiano, spagnolo, portoghese - edizione Taschen

In questa serie, che si collega direttamente a Exodus, SebastiĆ£o Salgado presenta 90 ritratti di giovani esuli, migranti e rifugiati. Durante il suo ampio reportage, Salgado ĆØ rimasto colpito non solo dall’intrinseca innocenza di quei bambini, ma anche dalle loro impressionanti riserve di energia ed entusiasmo, persino nelle circostanze più deprimenti. Nei rifugi allestiti ai lati delle strade in Angola e in Burundi, cosƬ come nelle baraccopoli brasiliane e negli estesi accampamenti in Libano e in Iraq, i bambini rimanevano tali: erano pronti alla risata come al pianto, giocavano a calcio, sguazzavano nell’acqua sporca, facevano i monelli con gli amici, e in genere erano affascinati dall’idea di essere fotografati.

Come può un bambino sorridente essere simbolo di privazione e angoscia? Salgado notò che, quando chiedeva ai bambini di mettersi in fila per essere ritratti a uno a uno, la loro allegria svaniva. Di fronte alla macchina fotografica, ciascuno di loro si faceva improvvisamente molto più serio. Non erano più parte di un gruppo scalmanato, ma singoli individui, come se di punto in bianco si rendessero conto del proprio stato. Osservando il loro sguardo, le mani che giocherellavano nervosamente e i vestiti logori che pendevano dai loro corpi terribilmente esili, Salgado capì che quegli scatti meritavano una serie a parte.

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