#163 - 25 luglio 2016
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrŕ  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerŕ  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puň durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni piů importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč" (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma piů potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltŕ  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensě nella capacitŕ  di assistere, accogliere, curare i piů deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltŕ  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositŕ , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Cinema

Museo Interattivo del Cinema - Milano

Fritz Lang americano

di Eva Mari

Dal 5 al 28 agosto 2016 presso il MIC - Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana presenta Fritz Lang Americano, una rassegna dedicata ai film realizzati in America dal maestro tedesco, dopo la fuga dalla Germania nazista.

Fritz Lang  americanoFritz Lang  americano

Dal 1935 fino alla fine degli anni Sessanta Lang infatti si trasferisce negli Stati Uniti dove, pur restando fedele alla sua estetica, s'impossessa dei generi del cinema americano (western, gangster movie, di guerra e d'avventura) e dirige alcuni dei suoi più grandi capolavori, primo fra tutti Furia (1936), denuncia sociale che affronta i temi della giustizia, della vendetta e della fragilità e solitudine dell’individuo di fronte al cinismo della società.
In programma anche Sono innocente (1937), che insieme a Furia e You and Me forma una sorta di “trilogia della critica sociale”: anche qui i protagonisti lottano da soli contro l’ingiustizia e la crudeltà di una società cinica e spietata che non lascia possibilità di fuga né tantomeno salvezza.

Fritz Lang  americanoFritz Lang  americano

Nella retrospettiva alcuni titoli degli anni ’40: La donna del ritratto (1944), thriller inesorabile dove la vita di un professore viene sconvolta dall’incontro con una donna; La strada scarlatta (1945), storia di colpa e degradazione dove nessun personaggio si salva, con Edward G. Robinson nel ruolo di protagonista e Dietro la porta chiusa (1948), titolo meno noto ma non meno inquietante che indaga il tema del doppio.

Fritz Lang  americanoFritz Lang  americano

Degli anni ’50 Il grande caldo (1953), sul tema della vendetta e della corruzione con Glenn Ford, Gloria Grahame e Lee Marvin; Gardenia blu (1953), torbida vicenda di gelosia che, secondo il critico Renato Venturelli, insieme a Quando la città dorme (1956) e L’alibi era perfetto (1956), costituisce la newspaper’s triology.
Certo non poteva mancare il grande western Rancho Notorious (1952), suo terzo e ultimo, che vanta fra gli interpreti Marlene Dietrich; il remake del film di Jean Renoir L’angelo del male (1938), La bestia umana (1955), liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Émile Zola e Il covo dei contrabbandieri (1955), “una storia romantica, ambientata nel passato, che fa ricordare Dickens”, come ha dichiarato il regista.

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