Scalpato vendicativo
Kinowa
di Giada Gentili
Kinowa (Personaggio nato nel maggio 1950 e vissuto fino alla primavera del 1961) è una sorta di giustiziere spietato il cui volto è coperto da una maschera spaventosa e il cui nome è lo pseudonimo di Sam Boyle, un uomo che mentre attraversava il far west con una carovana assieme alla propria moglie ed al figlioletto di pochi mesi, venne scalpato dai pellerossa. Sopravvissuto al massacro, in cui perisce la moglie ed il figlio è rapito da un capo indiano, per vendetta si costruisce una maschera con le sembianze del diavolo e perseguita coloro che gli tolsero il cuoio capelluto.
Insieme a lui si muovono Silver Gek, il figlio cresciuto dai pellerossa e poi ritrovato, e lo scout e trapper Long Rifle.
Secondo taluni, per raffigurare Kinowa il suo ideatore Lavezzolo e i disegnatori EsseGesse potrebbero essersi ispirati a un personaggio con le sembianze di Belzebù apparso precedentemente nelle avventure del Principe Valiant.
Giustiziere spietato....massacro....vendetta....scampato.....perseguita.....bla bla bla.....Kinowa ci ha interessato, nonostante sia un fumetto così ancorato a tempi e luoghi ormai sorpassati perchè rappresenta, a nostro modo di vedere, un paradosso proprio perchè ideato e scritto in anni che i libri di storia ci dipingono come una sorta di “passato perduto”. In breve: in Italia prima degli anni del terrorismo e della crisi energetica.
Perchè dunque scrivere queste storie? Sembra quasi la condizione del genere umano dove i periodi di pace paiono delle fragili tregue in attesa di una nuova escalation conflittuale (leggere Primo Levi “La tregua”). Così è, anche se non piace.
Kinowa starebbe bene forse oggi, una specie di “Rambo” che si fa giustizia...e come ne avremmo bisogno oggi....quasi un catartica fine di questa terza guerra mondiale spalmata su tutto il pianeta.
Beh, forse abbiamo tirato il collo a questo fumetto facendone un simbolo involontario. Ma oggi abbiamo necessità di tutto, di aggrapparci a miracolose allegorie in grado di .....