Una iniziativa Feedya Art Foundation
Biblioteca Angelica - Roma
I segreti dell'anima
In Mostra opere di Antonio De Pietro
C’è la memoria della Storia universale e il ricordo delle storie individuali. C’è la vita con il suo lirismo e il suo orrore, e c’è la morte con l’annichilimento e la disperazione. C’è il silenzio e ci sono le parole urlate al vento.
C’è tutto questo ne “I segreti dell’anima”, la mostra di Antonio De Pietro (progetto di Feedya Art Foundation, a cura di Diana Alessandrini) nel Salone Vanvitelliano della Biblioteca Angelica di Roma, visitabile fino al 30 giugno.
Dopo Kounellis e Bassiri, lo splendito salone settecentesco della Biblioteca Dorata diventa palcoscenico per l’opera di un altro grande artista. Quest’ultima ricerca di Antonio De Pietro, nata con la grande mostra dei Metrcati di Traiano – Musei dei Fori Imperiali, nel 2013, qui viene declinata ed esposta per la prima volta nelle sue molteplici forme e site specific per il luogo che la ospita.
I segreti dell’anima sono i libri sui quali Antonio De Pietro interviene con la sua tecnica mista, La carta stampata diventa il campo di battaglia della rappresentazione estetico-esistenziale, in cui affondare le punte dei chiodi, intorno a cui stringere spaghi e corde, serrare fasce di ferro arrugginito come prigioni dell’anima, girare catene e fili di ferro, sopra cui incollare e inchiodare pezzi di legno.
La pittura si mescola alle sabbie, alle colle, al gesso, alla biacca, al catrame, alla polvere di ferro. La forma del libro resta riconoscibile, la materia suggerisce quei segreti che solo i libri e l’anima sono in grado di custodire.
Quale luogo più adatto della Biblioteca Angelica per questa esposizione? Ma soprattutto quale omaggio migliore di questa ricerca artistica di De Pietro, e dei suoi molteplici significati, nonchè degli interrogativi che pone, per celebrare il successo del concorso “Oltre i libri”?
Ho sempre amato i libri. Il loro odore. La loro consistenza .– dichiara l’artista – Il pensiero che aprendoli è possibile entrare in altri mondi e soprattutto in altre storie che ci permettono di conoscerci meglio mi ha sempre catturato. La mia ricerca, attraverso l’uso di tutti i miei ‘materiali’, vuole esprimere l’immensità delle possibilità che un libro ci offre: E di quanto la nostra interiorità più profonda e segreta possa ritrovarsi in essi. Per questo ho particolarmente apprezzato il lavoro della direttrice della Biblioteca Fiammetta Terlizzi e della curatrice Isabella di Stefano di dare vita a questo concorso che credo consenta una riflessione importante e oggi sempre più necessaria