#106 - 6 ottobre 2014
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Cultura e Società

Tempo corrente

Tra dittatura e stato islamico

di GianCarlo Salvoldi

In Medio oriente la realtà ha superato le peggiori paure e gli islamisti terrorizzano il mondo intero.
Avevamo sempre condannato le decennali dittature nate col Socialismo arabo , e prima ancora avevamo combattuto con indignazione le monarchie.
Ora proviamo a riflettere sul percorso fatto e proviamo a fare qualche bilancio.

Tra dittatura e stato islamicoTra dittatura e stato islamico

Era meglio l’imperatrice Farah Diba che aveva tolto il velo alle donne persiane o Khomeini?
Era meglio il satrapo Gheddafi o le disastrose prove di califfato tra Cirenaica e Tripolitania?
Erano meglio i dispotici e sanguinari Saddam e Assad o i tagliagole dello Stato Islamico?

Tra dittatura e stato islamicoTra dittatura e stato islamico

Mi sembra che sia necessario e urgente riconoscere che dall’ombra delle monarchie siamo passati al buio delle dittature ed ora si rischia l’inferno dei califfati.
Con i dittatori era negata ogni libertà politica e democratica, ma con quello che sta facendo l’Isis si nega anche la libertà religiosa, e si nega il diritto ad esistere a chi è diverso per etnia, cultura, religione: altro che i ‘diversi’ sessualmente, che vengono impiccati subito.
L’islamismo dell’Isis uccide in nome di Dio, stermina gli Ebrei, i Cristiani, i seguaci di Zarathustra: hanno sepolto vive centinaia di donne e bambini.
E sono tornati appieno alla tradizionale cultura schiavista araba, e vendono come schiave del sesso donne e madri perché cristiane o zoroastriane. Nel silenzio degli imam delle moschee d’Europa.

Tra dittatura e stato islamicoTra dittatura e stato islamico

Crollano i miti fasulli dell’Europa “politicamente corretta“: le primavere arabe erano islamiche.
Non basta una direttiva di euroburocrati illusi per instaurare una democrazia.
Occorre un percorso culturale lungo e faticoso, occorre educare e non basta certo la politica, non bastano gli slogan di astratti principi di libertà, o la cultura dei diritti civili: ne abbiamo la prova con le migliaia di ragazzi di seconda generazione, nati cioè in Europa, che tornano nei paesi d’origine a farsi saltare in aria e a combattere contro la libertà e la democrazia.
Trovandoci a dover scegliere tra male e peggio, oggi rimpiangiamo le dittature.

Tra dittatura e stato islamicoTra dittatura e stato islamico

Occorre riconoscere che la democrazia è nata nella Grecia di Atene, ma non basta, perché questa è solo una mezza verità: quella era una democrazia elitaria, non a suffragio universale.
E‘ solo il cristianesimo che afferma che non c’è né libero né schiavo, né uomo né donna.
Così come è Cristo stesso che porta un‘altra rivoluzione fondamentale per la civile convivenza, e cioè la distinzione tra religione e politica, e lo fa quando dice: “Date a Dio quel che è di Dio e date a Cesare quel che è di Cesare“.
Senza questi due cardini ci si ritrova con la religione che domina la politica e si riduce a mera politica: e questo, come vediamo, è deleterio tanto per la religione quanto per la politica.

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