#155 - 18 aprile 2016
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Fumetto

Vissuto nel tempo della contestazione - nessuno lo ricorda più

Milord

di Giada Gentili

Milord è un fumetto italiano creato negli anni sessanta dall'autore Max Bunker (Luciano Secchi) e dal disegnatore Paolo Pifferaio, qui alla loro quarta collaborazione insieme.
La storia è ambientata a Londra ai tempi della Belle époque.

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Milord è un ladro gentiluomo che ruba ai ricchi non solo per sé stesso, ma anche per aiutare i più bisognosi, celando il proprio volto dietro una maschera. Nella realtà egli è Edward Grinn; ha assunto questa identità dopo che il vero Milord, a cui ha cercato di salvare la vita e che invece muore fra le sue braccia a seguito di un incidente (cade rovinosamente da un cornicione nel primo episodio), gli chiede di continuare le sue gesta, punendo i profittatori ed i banditi.

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Edward accetta e, superata qualche iniziale difficoltà, dimostra ben presto di avere capacità e classe per perpetrare l'esistenza e continuare l'affascinante leggenda di Milord. Ma Milord non ha successo, appannato se non letteralmente surclassato da personaggi coetanei che vivono una vera e propria stagione di gloria.
Siamo nel 1968, fine aprile per la precisione, quando il primo numero è disponibile in gran parte delle edicole d’Italia. Le caratteristiche per un prodotto di successo ci sono tutte. Forse è l’ambientazione troppo utilizzata, in fondo si tratta del solito ladro gentiluomo, oltretutto mascherato, abbigliato con impeccabile eleganza, caratteristiche appunto di un autentico Milord. L’esperienza dura solo sette mesi, e pare essere un progetto sorto senza troppa convinzione, anche la periodicità delle uscite varia. Il personaggio passa subito senza lasciare tracce visibili o umori di sorta, solo i più accaniti e attenti lettori di accorgono dell’avvenuto attraversamento.

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Parabola dell'effimero. Bello, Milord: classico, stile, ben curato. Tipo Arsenio Lupin. Siamo nel 1968: rivoluzione studentesca (il maggio di Parigi), il Vietnam, Canzonissima, i Kennedy, Martin Luther King viene assassinato, muore Padre Pio, Nixon eletto presidente. Di tutto questo sapevo dell'omicidio di King. Eppure, rileggendo i giornali dell'epoca, quanta (giusta) attenzione. Chissà quanto se ne parlava nelle strade, nei bar, ai circoli, a scuola....Mio padre aveva 12 anni e mia madre 8. Nel maggio di quell'anno mio padre perse ...il padre. Poi sarebbero arrivati gli anni settanta, l'austerity, il terrorismo...Oggi scrivo di Milord di cui non si ricorda più nessuno, neanche un tizio che conosco, gran appassionato di fumetti...

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