Il Coro
di Dante Fasciolo
SarĆ sicuramente sfuggito ai distratti,
politici compresi, i quali invece
avrebbero molto da imparare dalla manifestazione
che a Napoli ha visto impegnati come coristi
circa 13.000 ragazzi di ogni parte dāItalia.
Piazza del Plebiscito, in altri tempi arena
per dibattiti e contrasti politici e sociali
ha dato spazio alla musica e al canto
e vecchie e nuove armonie hanno scandito
ritmo e senso di condivisione.
āLa piazza incantaā ha esibito opere
di Verdi, Mozart, Hendel ed altri geni della musica
che hanno accompagnato idee e passioni,
al pari di autori di un tempo a noi piĆ¹ vicino
con musiche e parole dei giovani dāoggi.
A ben guardare, scandagliando a fondo,
non si ĆØ trattato solo di una manifestazione canora,
nƩ di una rassegna promozionale per riportare,
dopo lunghi anni di assenza,
un poā di musica e di poesia nelle scuole.
Credo invece che si sia trattato,
seppure inconsapevolmente,
di un gesto in qualche modo di ribellione,
di testimonianza profonda che cerca una via dāuscita
dal labirinto dellāignavia e del lassismo delle coscienze.
Siamo abituati a demonizzare tutti su tutto:
i giovani, gli anziani, le donne,
i ricchi, i poveri, imprenditori e disoccupati,
il vicino di casa e lāemigrante, i giudici, e i politici,
governo e opposizioniā¦
Quando cominceremo a dialogare senza inganni,
e quando in coro metteremo la nostra voce,
la nostra passione, la nostra storia, il nostro amor proprio
per assecondare un ritmo possibile di un lavoro
capace di ristabilire una fisionomia umana al nostro tempo?!