#153 - 4 aprile 2016
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascer il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Arte

Museo Nazionale di Ravenna
e Basilica di Sant’Apollinare in Classe

La forma del dialogo

Bruno Ceccobelli e le icone della collezione classense

La forma del dialogoLa forma del dialogo

Il Polo Museale dell’Emilia Romagna, in collaborazione con Il Cigno GG Edizioni di Roma, dedica un evento espositivo alle icone del Museo Nazionale in dialogo con le opere dell’artista Bruno Ceccobelli.
La forma del dialogo. Bruno Ceccobelli e le icone della collezione classense” è il titolo scelto per questa mostra in atto, che consentirà, fino al 30 ottobre, di ammirare il riallestimento della Sala delle Icone e circa 80 tra opere iconiche istallazioni site-specific dell’artista umbro presso il Museo Nazionale di Ravenna e la Basilica di Sant’Apollinare in Classe, in un dialogo ideale fra arte contemporanea e antica, in un sito patrimonio dell’Umanità UNESCO.

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Nelle due sedi espositive Bruno Ceccobelli ha realizzato delle istallazioni site-specific.
Platò Peco Psico Pato” è il titolo-filastrocca scelto per l’istallazione nella Sala della Sinopia del Museo Nazionale di Ravenna. Si tratta, stando alle parole dell’artista, di un’opera “bidimensionale deposta su un piano orizzontale”, raffigurante “un gregge di pecore dormienti, distese a tappeto”, e realizzata attraverso “una sorta di mosaico sperimentale, composto da materiali vari di recupero industriale, secondo la più classica tradizione dadaista”.
Musive in sospensione” è invece l’installazione collocata nella splendida cornice bizantina della Basilica di Sant’Apollinare in Classe - Patrimonio dell’UNESCO dal 1996 - per onorare la magnifica tradizione del mosaico.

La forma del dialogoLa forma del dialogo

Le Icone di Ceccobelli, come sottolinea Claudio Spadoni, sono “immagini per eccellenza del sacro, di una religiosità, letteralmente di un atto sacrale, che attraversa le categorie temporali nella sua flagrante inattualità”. L’artista vi ritrova “la serenità e la concentrazione precluse inevitabilmente alla vita quotidiana del nostro tempo. Ed è sempre nella materia, anche la più dimessa e usuale, che l’artista attiva, come per trasmutazione alchemica, il processo di investitura simbolica che ora lo porta a dialogare con la complessità architettonica e iconologica di un tempio della religiosità come Sant’Apollinare in Classe”.

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La Collezione delle icone del Museo Nazionale di Ravenna è formata da quasi duecento dipinti su tavola, provenienti con rare eccezioni dalla raccolta dei padri camaldolesi di Classe costituitasi nel Settecento. Tra i dipinti della collezione sono presenti molte icone databili tra il tardo Trecento e il Settecento: alcune provengono direttamente dal mondo slavo, altre traducono in un nuovo stile iconografie di stretta osservanza ortodossa, mentre la maggior parte è legata alla scuola sorta nell’isola di Creta, dal 1204 dominata da Venezia. Gli scambi con la città lagunare portarono i maestri cretesi a cercare nuovi incentivi, e nuovi modi espressivi.

Il nuovo allestimento, curato da Rosa D’Amico, permette una più corretta fruizione dei nuclei di maggiore significanza e restituisce al pubblico alcune icone sinora conservate nei depositi.
All’inaugurazione della mostra, curata da Emanuela Fiori, Direttore del Museo Nazionale di Ravenna, e da Rosa D’Amico ha avuto luogo alla presenza di Mario Scalini, Direttore del Polo Museale dell’Emilia Romagna, Bruno Ceccobelli e Lorenzo Zichichi de Il Cigno GG, editore del catalogo.

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       Ufficio Stampa    Brigida Mascitti     www.ilcigno.org
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