A caccia di topi
parte terza
di Ruggero Scarponi
Dopo quella volta, comunque, diradai alquanto gli incontri con Tommy. Si avvicinava la fine della scuola e dovevo recuperare su qualche materia.
Lo stesso Tommy mi consigliò di concentrarmi nello studio, tanto i topi non scappano mica, disse, torneremo a dargli la caccia, insieme, in estate durante le vacanze.
Tuttavia un pomeriggio che per alleggerire la tensione dello studio ero uscito a fare una passeggiata sull’argine del ruscello con gli amici e mostravo loro le cose che Tommy mi aveva insegnato sui topi, notai un’espressione strana in Pinuccio, il più grandicello del nostro gruppo, aveva quindici anni.
Quando si fece l’ora di rientrare a casa si offrì di accompagnarmi.
Senti, mi disse, dovrei parlarti da solo. Di Pinuccio, che era davvero un bravo ragazzo, mi fidavo ciecamente e se voleva parlarmi era di certo per qualcosa d’importante.
Va bene dissi, parla pure, ti ascolto.
E’ una cosa un po’ riservata. Però è vera, aggiunse appena ebbe scorto una certa perplessità nel mio sguardo. Si tratta di quel tuo amico, quel signore con il quale vai in giro per la campagna.
Tommy, dissi, che c’entra Tommy adesso?
Pinuccio restò un po’ in silenzio poi riprese.
Ma tu sai chi è veramente? Conosci la sua famiglia, voglio dire, dove abita, con chi?
A casa sua non ci sono mai stato, se è questo che vuoi sapere, però Tommy è un brav’uomo e non fa nulla di male. Gli piace sparare ai topi con la carabina, ma in fondo che male c’è in questo? E poi spara solo ai ratti, ai topi di fogna. Per quanto riguarda la sua famiglia, so che vive con la moglie, con la quale ho capito che non va molto d’accordo e con un suo cugino. Tutto qui, c’è qualcos’altro che dovrei sapere?
Pinuccio assunse un’espressione interrogativa.
Ma davvero non sai altro di loro?
No, te lo giuro.
Senti, io penso di dovertelo dire, disse Pinuccio molto serio, non per fare la spia, ma per metterti in guardia, perché sei mio amico.
Quella è una famiglia strana, davvero. Tu, per esempio, la moglie di Tommy l’hai mai vista?
Una volta, dissi, era alla finestra e stava bisticciando con Tommy, tanto per cambiare, che era uscito come il solito per andare a caccia di topi e sembrava si fosse alzata allora, nonostante fosse quasi mezzogiorno, era ancora in camicia da notte.
Hai visto allora? Che dici, non è una bella donna? E Tommy, non per dire, ma proprio non ce lo vedo con una così.
Perché? Chiesi sorpreso.
Insomma quella è una donna bellissima che si veste e si trucca in modo appariscente, si vede che le piace farsi ammirare dagli uomini. Tommy, invece, è un sempliciotto, senza ambizione, senza iniziativa. Quello che voglio dire è che una donna così è troppo per uno come Tommy, e infatti…
Che vuoi dire? Chiesi allarmato.
E’ che quella, è una donna con delle esigenze, che avrebbe desiderato un altro tipo di uomo, capace di offrirle una vita più frizzante e non un campagnolo che non trova da far di meglio che andare a caccia di topi.
So che bisticciano spesso, infatti, dissi, e che per questo motivo Tommy ha anche perso il lavoro.
Già , fece sarcastico Pinuccio, soprattutto, da quando ha scoperto che lei lo tradiva con il suo caposquadra.
Che dici? Insorsi, Chi te le ha dette queste cose?
In paese la storia è risaputa.
Allora sono solo chiacchiere, chiosai, gente invidiosa, invidiosa del fatto che Tommy ha una bella moglie.
Pinuccio mi mise un braccio sulla spalla e poi disse.
Lo sai tenere un segreto?
Dopo una breve esitazione, accennai di si, con la testa.
La loro, cominciò Pinuccio, è una brutta storia, non è solo che si bisticciano, c’è dell’altro.
Insomma, sbottai, parla chiaramente, che succede a casa loro?
Pinuccio prese un bel respiro e poi disse.
Ma non ti sei mai chiesto di cosa viva quella gente? Se Tommy ha perso il lavoro e non risulta che nessun altro in quella casa si alzi al mattino per andare a lavorare, non ti è venuta la curiosità di sapere come facciano a campare?
Restai sorpreso e non riuscii a dire altro se non:
dovrei?
E’ la moglie di Tommy che mantiene la famiglia, disse tutto d’un fiato Pinuccio.
Come? Ebbi l’ingenuità di chiedere.
Riceve gli uomini che gli porta in casa il cugino, aggiunse rapido Pinuccio.
Restai di nuovo a bocca aperta, non sapevo cosa rispondere.
Hai capito, no, che mestiere fa? O debbo essere più esplicito? Disse Pinuccio.
Ma non è possibile, protestai debolmente a fil di voce. E tu, come fai a saperlo?
Pinuccio assunse un’aria circospetta, guardandosi intorno prima di parlare.
Perché ci sono stato anche io, una volta, disse quasi sottovoce.
Sapevo che Pinuccio non avrebbe mai mentito su una cosa del genere e dunque quanto mi stava raccontando doveva essere vero.
Comunque, dissi:
Ci sei stato? Che significa?
Pinuccio mi guardò sorpreso.
Allargò le braccia e disse:
Ma dai!
Abbassai la testa, sconcertato, tanto mi sentivo ingenuo e deluso e senza replicare mi chiusi in un silenzio vergognoso, fino a casa.
Grazie, di avermelo detto, dissi al momento di separarci, comunque sono cose loro, non mi riguardano.
Ok! Disse Pinuccio, ho creduto giusto di dirtelo, senza malizia. Ciao, ci vediamo domani, studio permettendo.
Per la verità la rivelazione di Pinuccio non mi giunse del tutto inaspettata.
Piuttosto avevo evitato fino allora di pormi certe domande e di andare alle conclusioni.
D’altronde lo stesso Tommy durante i nostri raid a caccia di topi si era lasciato sfuggire, in certi momenti, qualche mezza frase, qualche commento sprezzante su sua moglie e quel suo cugino.
Io non l’avevo mai stuzzicato per saperne di più, immaginavo che fosse un argomento delicato.
Una mattina, però, dopo essere uscito di casa ancora tutto rosso in volto a seguito di un violento bisticcio con sua moglie Tommy si lasciò andare a delle invettive contro il cugino di lei.
Una volta o l’altra, disse, masticando le parole tra i denti, lo ammazzo come un topo!
E m’indicò la carabina.
Stavo per replicare qualcosa per cercare di calmarlo, quando aggiunse:
e anche quella puttana di mia moglie!
Poi si scusò subito pregandomi di non far caso alle corbellerie che gli uscivano di bocca quando era alterato.
E’ solo rabbia, disse costernato, credimi, io, a parte ai topi non faccio male a nessuno…mia moglie, poi, a volte mi fa dannare l’anima, ma le voglio bene, in fondo. Certo se non ci fosse di mezzo quel ragazzetto, si starebbe tranquilli in casa e forse andremmo d’amore e d’accordo come una coppia normale.
Pronunciò la parola normale con una punta di esitazione, con un lieve sorriso e uno sguardo sinistro negli occhi che mi fecero trasalire.
Ma deve proprio stare a casa con voi? Chiesi spontaneamente.
Chi? Rispose Tommy incuriosito dal fatto che per la prima volta gli facevo una domanda personale, chi? Ripeté, il cugino di mia moglie?
Si, assentii con la testa, se le da tanto dispiacere, perché lo tenete con voi in casa?
E’ venuto a stare da noi due anni fa, perché soffriva di esaurimento nervoso in città e si pensava che a stare qui in campagna gli avrebbe fatto bene.
In realtà appena arrivato ha cominciato subito a stare addosso a mia moglie e a riempirle la testa di un cumulo di sciocchezze. Con il risultato che ora mia moglie ed io non ci capiamo più, siamo praticamente degli estranei e per lei, forse, sono addirittura un nemico.
Discutiamo su tutto, litighiamo dal mattino alla sera.
E poi…soprattutto, disse esitante, ci sono state delle cose brutte che mi hanno costretto ad abbandonare il lavoro.
Ma subito si ammutolì e io non osai chiedere di più su cose che oramai sapevo.
(segue)