#105 - 22 settembre 2014
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascer il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch" (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti. Papa Francesco Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo. Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

L’ultimo giapponese

di Dante Fasciolo

Se tutt’intorno ci fosse la pace, allora, il Presidente del Consiglio sarebbe uno sciocco ad imbracciare il fucile e sparare verso ogni dove.

Ma intorno la pace non c’è: diversi gruppi di persone, con addosso divise improbabili ed intercambiabili, si rendono protagonisti, ahime da molto tempo, di battaglie in nome del popolo sovrano e brandiscono poteri che nessuno più è disposto a riconoscergli.

La guerra è in ogni angolo, ogni nuova possibile e necessaria azione per recuperare il tanto tempo perduto mobilita gli interessi corporativi di quanti sentono minare le loro posizioni sociali, ancorchè stantie e anacronistiche, e trovano nelle formazioni politiche giustificazioni legate solo al consenso di parte.

Non c’è chi non veda che il cammino intrapreso è difficile e impegnativo per tutti, ma la logica della conservazione è frenare il nuovo, creare ostacoli anche pretestuosi, siano gli altri a pagare!…non io!

E questo sporco gioco di false idealità cerca di cacciare nella intricata foresta l’”ultimo giapponese” rimasto dell’esercito dei cittadini sfiniti e demotivati, tuttavia in attesa e pronti ad assecondare una possibile riscossa.

Se il dialogo e il buon senso non prevarranno, se la giustizia continuerà a calpestare i deboli, se l’economia resterà concentrata e prigioniera, se l’assurda guerra di posizione non cessa… all’ultimo giapponese non resterà altro che sparare tutte le polveri che ha in canna, aprendo scenari politici imprevedibili.

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