Larry Yuma
di Giada Gentili
Ispirato alle fattezze di Clint Eastwood, Larry Yuma è il protagonista del fumetto creato da Claudio Nizzi (sceneggiatore) e da Carlo Boscarato ( disegnatore).
Anni '70...archeologia di altri tempi.
Dei personaggi interpretati da Eastwood, Larry Yuma riprende l'imperturbabilità e il sangue freddo oltre all'indiscutibile abilità con le pistole. L'ambientazione del fumetto è quella del western classico: praterie sconfinate, piccole cittadine fatte di casette in legno, saloon malfamati e banditi pronti ad assaltare in ogni momento diligenze e banche. Il protagonista è il prototipo del pistolero solitario: cappello calcato in testa, immancabile sigaro pendente dalle labbra e pistole a portata di mano nelle fondine.
Eroe senza macchia e senza paura, Larry Yuma arriva da lontano per riparare torti e ingiustizie e, una volta esaurito il proprio compito, sparisce senza quasi lasciare il tempo per i ringraziamenti. L'ultima vignetta di ogni storia vede immancabilmente Larry Yuma allontanarsi al galoppo verso nuove avventure. Freddo e impassibile, di poche parole e di metodi spicci, Larry Yuma è abilissimo con le pistole (che utilizza solitamente per disarmare gli avversari, quasi mai per uccidere) e, se si presenta l'occasione, anche con i pugni.
Il cappello, che non toglie praticamente mai, impedisce di vederne gli occhi, cosa che rende impossibile osservarne lo sguardo, sicuramente impassibile e glaciale; altro elemento fondamentale del suo abbigliamento è una mantellina rossa che gli copre le spalle e che usa per coprirsi quando dorme all'aperto, cosa che accade assai di frequente. Suo compagno d'avventure è l'inseparabile cavallo Mustang mentre non ci sono altri personaggi che si legano al protagonista (nonostante spesso Larry Yuma incroci conoscenti ed amici sulla sua strada). Il fumetto nasce nel lontano 1970, le sue avventure vengono portate avanti fino al 1992.
Clint, Sergio Leone, Trinità , Gringo, Giuliano Gemma...per arrivare a Tarantino. Quanta strada ha fatto il famigerato e bistrattato westernaccio italiano, tanto deprecato da diventare oggi un cult. Ho rivisto il Django originale l'ho confrontato con quello di Tarantino. Mi sono scorpacciata con i "Trinità " di Terence Hill e Bud Spencer e poi tutta una serie di titoli di Sergio Corbucci e altri registi. Ho letto i fumetti di Larry. Confesso: mi sembrano figli di quel tempo (senza nulla togliere). Che vuol dire? Erano gli anni settanta, erano gli anni d'inizio terrorismo, la crisi petrolifera, l'austerity...ho letto che De Sica prendeva l'autobus. Solo pochi decenni fa. Pare archeologia di un'altra era.