Spazio 32 - La Spezia
Personaggi letterari
Intervista a Fabio Stassi
di Elena Marchini
Il libro dei personaggi letterari ( minumum fax nel 2015) contiene storie di trecento protagonisti di altrettanti romanzi pubblicati dal dopoguerra ad oggi.
L'autore ci ha raccontato la storia del libro e i suoi personaggi letterari preferiti.
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Perché ha scelto di scrivere un libro dove racconta i personaggi di moltissimi romanzi? È un libro in divenire che mi porto dietro da tantissimo tempo. Sostanzialmente è il libro di un lettore.
Ho sempre sognato di fare lo scrittore, e così ho studiato come gli altri scrittori usavano la lingua, gli aggettivi, soprattutto come presentavano i personaggi dei romanzi. Leggendo cercavo di imparare. Di ogni libro letto mi sono trascritto delle schede in cui scrivevo la data in cui leggevo il libro, la data di pubblicazione, alcuni appunti, ma soprattutto mi soffermavo sui personaggi, sui loro particolari, il colore dei capelli, i tic, il modo in cui si muovevano, i loro gusti. Tutto questo per cercare di capire come gli scrittori descrivevano i loro personaggi.
Queste schede hanno iniziato a diventare numerose, e ho deciso di provare a buttare giù delle schede di una pagina in cui mi concentravo sui personaggi, all’inizio scritte in terza persona, poi ho deciso di trasformale in prima persona, e mi sono accorto che le voci dei personaggi si mescolavano alla mia, trasformandosi un lavoro di finzione sulla finzione, un gioco letterario, una sorta di antologia di Spoon River. -
Come definirebbe il libro dei personaggi letterari? Potrebbe essere paragonato a una sorta di Bignami della letteratura dal dopoguerra ad oggi?
Non può essere un Bignami perché non è esaustivo. Spesso non ho dormito pensando a tutti i personaggi e ai libri che mancano… Mi piace pensare al libro dei personaggi letterari come ad un atlante sentimentale dei personaggi che ho amato. -
Come ha selezionato i libri da cui attingere i personaggi?
Ho scelto i libri che mi sono piaciuti di più. Dapprima in maniera molto casuale, i libri infatti si incontrano per caso e in modo istintuali. In seguito il libro ha avuto un andamento più sistematico, e ho cercato di inserire i personaggi fondamentali apparsi nella letteratura degli ultimi cinquantanni. -
Perché ha voluto focalizzarsi proprio sui personaggi di un romanzo, piuttosto che sulla trama, sull’ambientazione o sulla lingua?
Perché i personaggi sono per me l’elemento cardine di ogni costruzione narrativa. -
Cosa le ha fatto scegliere un personaggio piuttosto che un altro?
Sono un lettore molto infantile, nel senso che mi immedesimo nei libri che leggo, nei personaggi di cui leggo la storia. Quelli scelti per il libro sono personaggi che ho particolarmente amato. Succede che i personaggi letterali parlino a ciascun lettore in modo diverso, si ha come l’impressione che ogni personaggio sia stato scritto per ciascun lettore. Il libro è quindi un gioco di specchi, nel senso che tutti noi lettori ci siamo riconosciuti, almeno in parte, nei personaggi dei romanzi. E paradossalmente questo è il lavoro più autobiografico che abbia mai scritto; è come se in ogni personaggio abbia infatti isolato un particolare che mi appartiene, la timidezza, l’empatia, il sogno, l’insicurezza… - Quale dei personaggi raccolti, grazie al libro ha magari riscoperto in una chiave diversa? Quale sono invece i suoi preferiti?
Il lavoro non è finito, sto continuando a raccogliere i personaggi e vorrei arrivare a 365 per farne un almanacco: un personaggio al giorno. Nel libro non ci sono molti personaggi femminile, perché erano quelli per me più difficile da incarnare, ma forse per questo anche più affascinanti. Diciamo che oggi mi riconosco nei personaggi di Osvaldo Soriano; sono personaggi che hanno a che fare con l’utopia e la nostalgia.