#148 - 15 febbraio 2016
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Humour (non sempre) per riflettere

Tempi moderni?

Anticipo

di Giuseppe Sanchioni

Alla fine è successo. E a pensarci bene c’era da aspettarselo.
Purtroppo in questo Paese tutto è in ritardo.
È in ritardo la banda larga che porta al digital divide. Sono in ritardo i processi con la prescrizione che incalza. Sono in ritardo le unioni civili che in Europa già esistono da tempo. Sono in ritardo i lavori del Giubileo, almeno quelli che sono partiti. Sono in ritardo i mezzi pubblici, che quando chiedi al capolinea quando parte il bus è sempre fra cinque minuti anche se poi rimani lì ancora mezz’ora. Sono in ritardo i treni che per avere un po’ di rimborso bisogna che siano passati almeno 30 minuti. Sono in ritardo le lettere che te le portano a giorni alterni. Siamo in ritardo agli appuntamenti perché c’è sempre il quarto d’ora accademico che tutti invocano anche se hanno fatto solo le elementari. Sono in ritardo le visite mediche che le devi prenotare almeno sei mesi prima prevedendo con largo anticipo la malattia che ti colpirà. È in ritardo la legge sull’omicidio stradale che appena attraversi la strada ti stendono e se ne vanno.

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A dire il vero è in ritardo anche la Terra che ha fatto durare il 2015 un secondo di più: ma questa è un’altra storia che lasciamo volentieri ai signori di Greenwich.
E in tutta questa orgia di ritardi, cosa succede? L’imprevedibile. L’irreparabile.
Licenziano un dirigente della RAI perché lo ritengono responsabile di aver anticipato di un minuto il conto alla rovescia per stappare lo spumante di rito durante i festeggiamenti del Capodanno in TV. Se può servire sappia che ha la stima di uno che va sempre in giro senza orologio come me.
Roba da non credere: il Paese si allarma per il minuto di anticipo e non per l’eternità dei ritardi!
Ora è vero che gli orologi atomici attuali hanno una precisione di un secondo ogni miliardo di anni ma anche i normali orologi al quarzo non scherzano in precisione. Invece di licenziare le persone, regalate loro un bell’orologio elettronico come benefit, magari collegato via radio al segnale orario. Con questa soluzione saremmo tutti molto più tranquilli.
Questo non è un Paese per precisi. Ma non bisogna neanche andare contro la maggioranza silenziosa!

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