#148 - 15 febbraio 2016
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Humour (non sempre) per riflettere

Tempi moderni?

Anticipo

di Giuseppe Sanchioni

Alla fine è successo. E a pensarci bene c’era da aspettarselo.
Purtroppo in questo Paese tutto è in ritardo.
È in ritardo la banda larga che porta al digital divide. Sono in ritardo i processi con la prescrizione che incalza. Sono in ritardo le unioni civili che in Europa già esistono da tempo. Sono in ritardo i lavori del Giubileo, almeno quelli che sono partiti. Sono in ritardo i mezzi pubblici, che quando chiedi al capolinea quando parte il bus è sempre fra cinque minuti anche se poi rimani lì ancora mezz’ora. Sono in ritardo i treni che per avere un po’ di rimborso bisogna che siano passati almeno 30 minuti. Sono in ritardo le lettere che te le portano a giorni alterni. Siamo in ritardo agli appuntamenti perché c’è sempre il quarto d’ora accademico che tutti invocano anche se hanno fatto solo le elementari. Sono in ritardo le visite mediche che le devi prenotare almeno sei mesi prima prevedendo con largo anticipo la malattia che ti colpirà. È in ritardo la legge sull’omicidio stradale che appena attraversi la strada ti stendono e se ne vanno.

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A dire il vero è in ritardo anche la Terra che ha fatto durare il 2015 un secondo di più: ma questa è un’altra storia che lasciamo volentieri ai signori di Greenwich.
E in tutta questa orgia di ritardi, cosa succede? L’imprevedibile. L’irreparabile.
Licenziano un dirigente della RAI perché lo ritengono responsabile di aver anticipato di un minuto il conto alla rovescia per stappare lo spumante di rito durante i festeggiamenti del Capodanno in TV. Se può servire sappia che ha la stima di uno che va sempre in giro senza orologio come me.
Roba da non credere: il Paese si allarma per il minuto di anticipo e non per l’eternità dei ritardi!
Ora è vero che gli orologi atomici attuali hanno una precisione di un secondo ogni miliardo di anni ma anche i normali orologi al quarzo non scherzano in precisione. Invece di licenziare le persone, regalate loro un bell’orologio elettronico come benefit, magari collegato via radio al segnale orario. Con questa soluzione saremmo tutti molto più tranquilli.
Questo non è un Paese per precisi. Ma non bisogna neanche andare contro la maggioranza silenziosa!

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