Dal primo martedì di ogni mese, in edicola per tutto il mese
Luoghi dell'Infinito
Accogliere l'imprevisto
Dall’ottobre del 1997 il mensile di “Avvenire”
percorre le vie della bellezza
“Ognuno di noi è la sua storia, le sue attese, anche i suoi progetti”…comincia così la riflessione di Ernesto Olivero affidata alle pagine di Luoghi dell’infinito, per testimoniare la sua esperienza e quella dei suoi amici volontari del Sermig di cui è stato il fondatore.
“Non avevamo molta esperienza , ma grandi sogni, soprattutto quello di sconfiggere la fame nel mondo con opere di giustizia….” Pensavano, questi amici, di impegnarsi poche ore a settimana per aiutare i missionari, ma le cose sono andate diversamente; il Sermig presto è diventata una realtà importante per loro e per la città di Torino diventando speranza per gli sconfitti dalla vita.
Nel suo racconto, Olivero accenna ad alcuni emblematici incontri, tutti capaci di suscitare interesse verso molteplici realtà di vita: condizioni difficili tra l’indifferenza dei più. E per ogni incontro un impegno nuovo, una esperienza da vivere nella bellezza della solidarietà e della fraternità.
“Lo dico sempre – continua Olivero – il bene va fatto bene…abbiamo capito che non si può restare nell’indifferenza…quando ti chiedono un’immediatezza di risposta, un subito, un eccomi che nasca dal com-patire.
Accogliere l’imprevisto significa anche non avere paura dei propri limiti, degli imprevisti che arrivano da dentro. Stati d’animo, condizionamenti, paure a volte possono fermarci. Ma abbiamo a disposizione una mente, un’intelligenza che sono il vero motore per accogliere gli imprevisti, Possiamo cambiare il nostro carattere, possiamo imporci una condotta, anche una scelta”.
Spesso, in questa costrizione, si possono scoprire doni inestimabili, un supplemento di pazienza, e uno di misericordia. Del resto, quale sarebbe l’alternativa? Nascondersi? Arrendersi? Molti fanno cosi, ma non è la strada; e i volontari del Sermig bene rappresentano questa Vita Nova: toccare il limite di se stessi ma non fermarsi e alzare l’asticella di un millimetro alla volta per accogliere l’imprevisto…uscire da se stessi e incontrare gli altri.