Il fascino del fumetto nero
Zakimort
di Giada Gentili
Negli anni 60, dopo il grande successo di Diabolik nelle edicole, arrivano altri eroi "neri".
Tra questi c'è Zakimort fumetto nero scritto da Pier Carpi e Michele Gazzarri e realizzato da un numeroso staff di disegnatori tra cui Flavio Bozzoli, Lino Brazzi, Italo Peratello, Maurizio Ricci, Pini Segna, Emilio Uberti.
Zakimort è in realtà la bella ereditiera Fedra Garland, figlia del famoso gangster dallo stesso nome.
Dopo l'assassinio del padre, tradito e assassinato dagli uomini della sua stessa banda composta dai peggiori elementi della malavita, Fedra scopre che le ricchezze di famiglia provengono in realtà da attività criminose. Rivestita di una calzamaglia nera, il viso nascosto da una maschera, decide allora di dedicarsi alla lotta contro i criminali, sia per vendicare il padre che per riparare, in parte, al male da lui compiuto in vita.
AI suo fianco, fedeli e coraggiosi, troviamo Leo e Teddy, che però ignorano l'identità segreta dell'eroina mascherata. A contrastare la sua spietata vendetta contro malviventi e rapinatori, che uccide implacabilmente con il pugnale di cui è armata o con micidiali colpi di karate, è il tenente Gary Norton di Scotland Yard, fidanzato inconsapevole della dolce e bionda Fedra.
Zakimort debutta nell'agosto del 1965 e muore nel 1974. Peccato perchè la vostra appassionata archeologa di fumetti si è quasi innamorata di questa bellezza stereotipata, classica immagine di una femminilità eterna, incompresa fidanzata di un uomo che non sa nulla della sua duplice identità .
Freud qui ci sarebbe andato a nozze con questa tipa e ne avrebbe ricavato un volumone di mille pagine per spiegare tutti i marchingegni della sua, chiamiamola così, indipendenza ante litteram. Ma, come ho già scritto, è morta anzitempo. Ed è stato un peccato.