La discarica
di Antonio Bruni
Gabbiani con acido grido
sorvolano candidi in stormo
si tuffano avidi e beccano
tra onde di enorme pattume
discarica spiega il suo mare
il tanfo invece del vento
si adattano bestie a violenza
di scena che è contro natura
al nuovo paesaggio rottame
da ruspe increspato agli arrivi
di fresca ed urbana immondizia
preziosa di resti viventi
figure affamate senz’ali
ricurve di sacchi e sudore
si affannano in cerca di oggetti
la nuova miniera all’aperto
infida di gas e di crolli
rivela metalli e sorprese
a chi non ha niente e non teme
insetti ferite infezioni
nemmeno l’assalto dei topi
speranza di vita è trovare
materia che avanzi agli umani
mutarla in un pasto essenziale
c’è spazio per tanti sul campo
arriva una coppia ma incerta
ha meta censirsi in cittÃ
ha fame e bisogno di alloggio
è gravida e mora la donna
la barba imbiancata il compagno
fa scuro e rimediano un tetto
tra ruote di un carro olezzante
si accende una stella col manto
gabbiani intonano un coro
diventano arcangeli in schiera
annunciano a quei cercatori:
“è nato un bambino celeste!
è luce tra umani scartati
speranza risorgere a vitaâ€
lo scaldano un cane ed un gatto
accorrono i poveri intorno
rifiuti diventano doni.