Barriere
di Dante Fasciolo
Si è calcolato che nel 2014 oltre 230 milioni di persone:
uomini, donne e bambini sono migrati
da un paese all’altro di questo nostro pianeta.
E le tristi statistiche ci dicono che 3700 di loro
hanno trovato la morte nel Mediterraneo.
Sono dati ufficiali ribaditi ieri
Giornata Mondiale dei Migranti e dei Rifugiati,
ed oggi, con grande sciagurata determinatezza
uno dei paesi d’Europa, cosiddetto civile, l’Austria,
ha chiuso le sue frontiere.
Politica medioevale…l’arroccamento nel castello…
Ma che senso ha oggi, di fronte ad un fenomeno
che ha radici, storia e consuetudine millenarie?
Che senso ha, ora, in un tempo iperconnesso
politicamente, socialmente, economicamente?
Oltre la politica e i loro sordi governi,
profughi e persone in fuga dalle loro patrie
interpellano i singoli e le collettività ,
sfidando il tradizionale modo di vivere e, talvolta, sconvolgendo
l’orizzonte culturale e sociale con cui vengono a confronto.
“Sempre più spesso le vittime della violenza e della povertà ,
abbandonando le loro terre d’origine,
subiscono l’oltraggio dei trafficanti di persone umane
nel viaggio verso il sogno di un futuro migliore.
E la loro marcia diventa oggetto di sospetti e di paure.
Per capire che nessuna barriera, muro o filo spinato,
mitra spianati sui volti di mamme e bambini,
minacce e violenze contro uomini disarmati e disperati
fermerà chi fugge da guerre e miserie, occorrerà molto tempo.
Ma ognuno di noi ha tempo sufficiente per riflettere e capire.