#145 - 18 gennaio 2016
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del 19 aprile, quando lascer il posto al numero 350. Ora MOTTI per TUTTI : - Finch ti morde un lupo, pazienza; quel che secca quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Piccoli Grandi Musei Italiani

"una cosa bella è una gioia per sempre" John Keats

Amalfi

Museo della Bussola
e del Ducato Marinaro

di Alessandro Gentili

Museo della Bussola   
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e del Ducato Marinaro

L’Antico Arsenale, monumento della potenza marinara di Amalfi, è giunto a noi sorprendentemente integro nelle sue linee altomedievali quale unicum nel suo genere.
La sua imponente ed elegante architettura modellata in pietra e malta presenta due navate parallele coperte da una doppia serie di volte a crociera separate e sorrette da dieci poderosi pilastri.
Il Museo della Bussola e del Ducato Marinaro di Amalfi ivi allestito documenta ed illustra la sorprendente storia dell’antica Repubblica Marinara di Amalfi.

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La raccolta museale dell’Arsenale propone innanzitutto una serie di testimonianze sull’evoluzione degli strumenti di orientamento nautico tra cui la bussola che, “inventata” secondo la tradizione dall’amalfitano Flavio Gioia nel 1302, rivoluzionò le tecniche di navigazione aprendo la via dell’oceano verso il ‘nuovo mondo’ e sulla “Città-Stato”, sorta nell’839 e rimasta politicamente indipendente fino al 1135.

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e del Ducato Marinaro

Vengono esposte opere e cimeli che rappresentano le fondamentali realtà storiche che consentirono e connotarono l’autonomia politica di Amalfi e il suo progresso sociale nel diritto e nella floridità economica: le Pandette di Giustiniano, trafugate dai Pisani nel saccheggio di Amalfi del 1135 e presentate nella riproduzione anastatica del 1910, la Tabula de Amalpha, codice del diritto della navigazione nel Mediterraneo, diffusamente in vigore fino al sec. XVI, le Consuetudines Civitatis Amalphiae del 1274 in artistica riproduzione, il Tarì, la moneta amalfitana che ebbe corso in molti Paesi rivieraschi del Mediterraneo.

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e del Ducato Marinaro

La Traslazione del Corpo dell’Apostolo Andrea da Costantinopoli ad Amalfi, viene rievocata dalle preziose miniature del Pontificalis ad usum ecclesiae salernitanae 492 e dalla rarissima cronaca edita nel 1656 da Andrè du Saussay, Andreas frater Simonis Petri seu de gloria S. Andrea Apostuli.

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Un peculiare apparato di sculture d’epoca romana e medievale, antiche pergamene, codici e manoscritti, statue in tufo, ritratti dei personaggi del ‘mito di Amalfi’, illustrazioni cartografiche dell’entità dell’antico Ducato di Amalfi, artistici costumi di mercanti e dame, cavalieri e marinai, alfieri e ambasciatori, il duca e la sua sposa nei disegni originali di Roberto Scielzo (1955), fanno rivivere il fascino di una delle più straordinarie pagine della storia d’Italia.

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