Tolmezzo - Friuli
Il Museo Carnico delle Arti Popolari
“Michele Gortani”
di Alessandro Gentili
Il Museo Carnico delle Arti Popolari “Michele Gortani” di Tolmezzo è il risultato del paziente lavoro di ricerca e raccolta del Sen. Prof. Michele Gortani (1883-1966) svolto nel territorio della Carnia a partire dal 1920.
Attualmente la raccolta museale è ospitata nel secentesco Palazzo Campeis.
Il materiale etnografico esposto – che coinvolge tutti gli aspetti della vita e delle tradizioni della Carnia e che copre un arco di tempo che va dal XIV al XIX secolo – è raccolto in trenta stanze. Parte della collezione è disposta secondo il criterio della ricostruzione d’ambiente: si possono così ammirare la cucina, la camera, il tinello, la bottega del battirame-ottonaio e quella del falegname. Sezioni specifiche sono dedicate ai ferri battuti, agli attrezzi dell’artigianato e a quelli della vita pastorale, ai costumi popolari, alle maschere, alla tessitura, alle ceramiche, ai così detti “bronzìns” (pentole tripodate in bronzo).
Va sottolineata l’importanza della raccolta museale inerente i tessuti ed i ricami: la tradizione carnica in materia è notevolissima e l’esperienza qui maturata nei secoli è stata poi esportata ad altri ambiti territoriali, nazionali ed esteri. Di grande interesse per la storia sociale della Carnia è la collezione di ritratti che animano il museo. Una sala molto particolare è dedicata alla religiosità popolare, sala che documenta come questo particolare aspetto risulti fondamentale per la comprensione delle tradizioni e dei ritmi della vita quotidiana di queste genti.
La ricchezza e la qualità delle testimonianze che il Museo Carnico raccoglie sono tali da renderlo uno dei più ricchi musei etnografici a livello europeo....il museo è un'isola della Carnia più vera, un posto dove respirare la laboriosità e la capacità creativa dei suoi artigiani, fissata nel corso dei secoli sugli oggetti quotidiani, sull'abito, sulla pentola di bronzo, il bronzin, sulla cassapanca.
Non tutti i carnici, probabilmente, l'hanno visitato, forse neppure una volta. Succede quando si ha qualcosa d'importante in casa propria e si rimanda sempre di conoscerla da vicino proprio perché è lì, a portata di mano. Non succede anche a Roma, o a Milano o a Venezia? Quanti di noi sanno della Foresta Fossile in Umbria o quanti romani hanno visitato il Cimitero Acattolico alla Piramide Cestia? E il Passetto al Vaticano? Si va all'Expo senza dare un'occhiata al Cenacolo? Possibile? Sì, ahimè, in quest'Italia è possibile.