#141 - 23 novembre 2015
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 31 gennaio, quando lascerà il posto al numero 360. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Cultura e Società

Ciclo dalle pagine del diario "Conoscenda" dell'Editrice Conoscenza,
interamente dedicato al 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri

Testi - vignetta di Staino - illustrazione di grandi artisti

Dante e la scienza

E' qui la frase di Dante più conosciuta e pronunciata

Nel Convivio (I, 1) Dante scrive:

Tutti li uomini naturalmente desiderano di sapere. La ragione di che puote essere ed è che ciascuna cosa, da providenza di prima natura impinta, è inclinabile a la sua propria perfezione; onde, acciò che la scienza è ultima perfezione de la nostra anima, ne la quale sta la nostra ultima felicitade, tutti naturalmente al suo desiderio semo subietti. Veramente da questa nobilissima perfezione molti sono privati per diverse cagioni, che dentro a l’uomo e di fuori da esso lui rimovono da l’abito di scienza.

Dante e la scienzaDante e la scienza

Dunque, sostiene il Poeta senza mezzi termini, gli esseri umani hanno un naturale bisogno di conoscere ed è la scienza lo strumento che può perfezionare la nostra anima, non solo da questo stato di conoscenza dipende la loro felicità, alla quale tutti tendiamo.
Questo concetto che troviamo nel Convivio sta alla base del celebre discorso di Ulisse ai suoi uomini:

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza (Inf., XXVI)

La terzina è molto nota perché racchiude con grande efficacia quanto scritto più distesamente nel Convivio e altrove.

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