memoria per i promulgatori del modello milanese
Expo
di Giuseppe Sanchioni
Dal 31 ottobre scorso abbiamo un nuovo e potente strumento per superare tutte le difficoltà che potremo incontrare nel nostro percorso verso il luminoso futuro che ci attende. Questo nuovo strumento dovrà essere per sempre il nostro mantra per il contrasto ai gufi.
Vi chiederete: e qual è questo strumento-mantra? Ma è semplice: il modello Expo di Milano. Per risolvere qualsiasi problema basta applicare sempre, dovunque e comunque il modello Expo di Milano. Una sorta di toccasana per ogni male.
Anche se, a ben considerare le cose, qualcuno ci dovrebbe spiegare perché il modello di gestione di un evento si dovrebbe applicare, per esempio, al governo di una grande città . Che forse non ha gli stessi obiettivi. E soprattutto saremmo curiosi che ci spiegassero in cosa consista questo modello.
Perché se si tratta di entrare in due con un biglietto ridotto al costo di uno solo come facevano negli ultimi mesi i siti di biglietti online riempiendoci le caselle di posta elettronica, diciamo subito che siamo decisamente favorevoli.
Se invece si tratta di entrare a tarda ora con un biglietto ridotto al cinema siamo ancora più decisamente favorevoli. Mica male sarebbe pagare meno di mezzo biglietto per entrare al secondo tempo iniziato solo per la curiosità di sapere come va a finire il film e scoprire l’assassino.
Al contrario, se si tratta di fare delle file, più o meno ordinate e a pagamento, allora no, grazie!
Quelle già le avevamo inventate noi: possiamo tranquillamente affermare che è Milano che ha adottato il modello Roma. Io è da quando sono nato che sto in fila. Alla posta, alla Asl, in banca, alla cassa del supermercato, in metropolitana ed in qualche altro centinaio di posti.
Anzi, non sono sicuro perché è passato un po’ di tempo, ma forse ero già in fila prima di nascere. Siccome sono nato di venerdì è probabile che fossi già in fila da lunedì mattina presto.
Non intestatevi meriti che non avete: le file le abbiamo inventate noi!